La volata per EURO 2032 è partita e Genova non vuole restare indietro. Lo spiega Il Secolo XIX, sottolineando che lo stadio Ferraris ha bisogno di una ristrutturazione molto approfondita e dai costi elevati. Genova è stata inserita nell’elenco delle undici città che rappresenteranno l’Italia nella candidatura per la manifestazione continentale ma il numero è destinato a scendere a dieci entro il 12 aprile, quando la Federcalcio comunicherà la rosa definitiva.
Entro il 15 marzo le città dovranno presentare il dossier finale, la sottoscrizione dell’Host City Agreement e dello Stadium Agreement. Il 23 marzo è poi in programma l’incontro dei comuni coinvolti nel progetto (Milano, Genova, Napoli, Firenze, Bologna, Cagliari, Verona, Bari e Palermo) e delle altre due proprietà (Sport e Salute per l’Olimpico di Roma e la Juventus per l’Allianz Stadium) degli stadi inseriti nella manifestazione di interesse.
L’Italia si gioca l’assegnazione del torneo con la Turchia e il verdetto arriverà a settembre ma la partita al momento riguarda le città candidate e Genova non ha la certezza di fare parte della lista. Si gioca la presenza con almeno quattro o cinque concorrenti, in particolare Verona e Palermo. Molto dipenderà dal progetto che verrà presentato e da quanto sarà convincente, per questo Comune, Genoa e Sampdoria si stanno muovendo con grande forza: l’arrivo dei finanziamenti per l’Europeo sarebbe.
I lavori al Ferraris sono stati pianificati da almeno cinque anni e l’investimento complessivo dovrebbe aggirarsi tra i 60 e gli 80 milioni, con la creazione di nuovi spazi commerciali, nuove aree ristoro, nuovi spogliatoi e dovrebbe rendere l’impianto utilizzabile anche per concerti e altre manifestazioni. «Siamo ancora in una fase preliminare, perché la candidatura dell’Italia non è ancora stata approvata, ma c’è l’impegno a effettuare gli interventi necessari per una riqualificazione massiva dello stadio Ferraris, secondo i requisiti fissati dalla UEFA», ha commentato Alessandra Bianchi, assessore allo Sport.
Il Ferraris è in regola sulla base della normativa UEFA per gli stadi che ospitano manifestazioni di club ma è evidente che necessita di una profonda trasformazione, interna ed esterna, per poter ospitare una manifestazione come quella continentale. Sul tavolo di lavoro c’è anche il tema della concessione dell’utilizzo dello stadio. Ufficialmente in scadenza nel prossimo giugno ma di fatto già rinnovata. L’ultimo rinnovo era stato annuale, questo potrebbe essere biennale ma è chiaro che i club puntano a una durata molto più lunga per poter impostare i lavori di ristrutturazione e rilancio dell’impianto.