La Juve risale in Borsa: titolo +7% a Piazza Affari

Risale il titolo della Juventus in Borsa. Dopo settimane di sostanziale equilibrio, le azioni del club bianconero stanno guadagnando intorno al 7% oggi a Piazza Affari raggiungendo quota

Juventus strategia difensiva stipendi
(Foto: MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Risale il titolo della Juventus in Borsa. Dopo settimane di sostanziale equilibrio, le azioni del club bianconero stanno guadagnando intorno al 7% oggi a Piazza Affari raggiungendo quota 0,3322 euro ad azione. Si tratta dei massimi da fine gennaio, dopo un calo e una fase di stallo nelle ultime settimane. 

In attesa del CdA sulla semestrale, le notizie sul punto a favore dei bianconeri nel ricorso al Tar sul tema plusvalenze (dopo il -15 in classifica comminato al club dalla Corte di Appello della FIGC) sta probabilmente spingendo gli acquisti, con oltre 14 milioni di pezzi scambiati su una media giornaliera negli ultimi tre mesi pari a 10 milioni. La capitalizzazione di Borsa è risalita così intorno quota 840 milioni di euro.

Ieri il Tar ha infatti dato ragione al ricorso presentato da alcuni dirigenti del club bianconero per accedere a una nota inviata alla Covisoc dalla Procura Federale, “che ha fornito indicazioni interpretative alla Co.Vi.So.C. ai fini dell’emanazione della nota, con la quale la Commissione ha proceduto a una segnalazione in ordine alla valutazione degli effetti della cessione dei calciatori sui bilanci di alcune società professionistiche ai fini dell’iscrizione ai rispettivi campionati”, ha spiegato il TAR nel dare l’ok all’accesso alla carta in questione.

Fino ad ora infatti i bianconeri, ma anche altri club coinvolti nell’indagine sulle plusvalenze, avevano chiesto di poter visionare quel documento. Tuttavia, il procuratore federale Giuseppe Chinè aveva respinto questa richiesta spiegando che quella nota «non fa parte della documentazione acquisita nell’ambito del procedimento disciplinare». La Covisoc, da parte sua, si è difesa dicendo negli atti del ricorso al TAR: “Il documento a cui si richiede di potere accedere è stato formato dalla Procura Federale che legge per conoscenza. La Vostra istanza, pertanto, è stata prontamente indirizzata a tale organo per quanto di competenza. Si prega quindi di fare riferimento alla Procura Federale la quale potrà compiutamente esprimersi sull’istanza formalizzata”.

Tanto è bastato però ai legali bianconeri per chiedersi se e perché la Procura federale abbia interagito con la Covisoc ad aprile in merito a procedimenti aperti poi solo successivamente ad ottobre. In ballo c’è un dettaglio non da poco: secondo la difesa, il 21 aprile 2021 andrebbe indicata come data di instaurazione del procedimento e quindi, secondo i tempi previsti dall’iter processuale (30 giorni per iscrizione della notizia in apposito registro e 60 giorni per la durata delle indagini) sarebbero inutilizzabili gli atti di indagine successivi al 14 luglio 2021 e dunque – secondo i difensori – l’azione disciplinare sarebbe inammissibile.

Un tema su cui ruoterà anche il ricorso dei bianconeri al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, la cui sentenza dovrebbe arrivare dopo Pasqua.