Caso Ben Arfa, il PSG condannato per “molestie morali”

Nella giornata di oggi il Paris Saint Germain ha perso la causa, intentata dall’ex Hatem Ben Arfa, per molestie morali e per fatture non pagate.

Secondo quanto riferisce L’Equipe, il giocatore…

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Hatem Ben Arfa (Photo credit CHARLY TRIBALLEAU/AFP via Getty Images)

Nella giornata di oggi il Paris Saint Germain ha perso la causa, intentata dall’ex Hatem Ben Arfa, per molestie morali e per fatture non pagate.

Secondo quanto riferisce L’Equipe, il giocatore ha sì vinto la causa, ma non riceverà i 7,7 milioni di euro chiesti come risarcimento, ma “solamente” una cifra di poco superiore ai 100.000 euro.

Ben Arfa era arrivato a Parigi a titolo gratuito a giugno del 2016 per poi essere allontanato dalla prima squadra nell’aprile dell’anno successivo, dopo aver criticato apertamente il presidente del club, Nasser Al-Khelaifi. Da lì in poi nessuna altra partita giocata con il PSG fino al termine dell’accordo a giugno 2018.

Ben Arfa, in seguito all’esposto presentato alla commissione legale della federazione francese che gli ha permesso di ritornare ad allenarsi con la prima squadra.

Il club è stato anche condannato a pagare poco più di 100.000 euro al giocatore «per le condizioni di emarginazione del giocatore (allenamento con la squadra riserve e mancata selezione per uno stage all’estero) erano eccessive». L’ex giocatore del Newcastle ottiene così i 27.419,35 euro di arretrato per i due giorni di assenza giustificata che gli avevano fatto saltare il ritiro in Qatar oltre ai 75.000 euro del bonus etico del mese di dicembre.