Sampdoria, via la clausola anti-dimissioni per il CdA

La situazione in casa Sampdoria è sempre di “calma apparente”: va tutto bene, ma si procede a vista fino alla prossima scadenza, per esempio quella del 16 maggio che prevede…

Sampdoria clausola anti dimissioni
(Foto: Simone Arveda/Getty Images)

La situazione in casa Sampdoria è sempre di “calma apparente”: va tutto bene, ma si procede a vista fino alla prossima scadenza, per esempio quella del 16 maggio che prevede il pagamento di un’altra tanche di stipendi. Per consolidare maggiormente il CdA che sta portando avanti le operazioni, sempre in attesa di novità dalla proprietà per quanto riguarda la cessione del club, ha eliminato la clausola nello statuto che prevedeva il decadimento dell’intero CdA in caso delle dimissioni di un solo membro.

Secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sort, l’eliminazione della clausola “simul stabunt, simul cadent” scongiura, di fatto, un periodo di paralisi delle azioni da portare avanti che creerebbe non pochi problemi al presente, ma anche al futuro della società ligure.

Il prossimo 20 marzo andrà in scena, in prima convocazione, l’assemblea straordinaria del consiglio di amministrazione nel quale resterà comunque il vicepresidente Antonio Romei, nonostante le minacce subite, con una testa di maiale recapitata davanti alla sede del club, indirizzata a lui e a Massimo Ferrero. Dopo qualche giorno di riflessione, Romei sembra essersi convinto di continuare il suo operato alla Sampdoria in un momento tutt’altro che semplice.

Il lavoro del CdA è molto, non semplice e da svolgere in relativo poco tempo. Il primo passo è andato bene, infatti il Tribunale ha accettato la composizione negoziata dello stato di crisi, che mette al riparo il club, almeno fino a giugno, dalle richieste di fallimento dei creditori. Ma per la continuità aziendale servono risorse economiche, e su questo punto sta lavorando l’avvocato Eugenio Bissocoli, esperto nominato dalla Camera di Commercio nell’ambito della composizione negoziata dello stato di crisi.

Ora la strada è perlopiù tracciata: una volta che Bissocoli verificherà l’impossibilità di procedere con l’aumento di capitale necessario per consolidare i precari conti del club, farà scattare il piano B, dove potrebbe inserirsi il finanziere Alessandro Barnaba, che negli scorsi mesi aveva avanzato una proposta di acquisto del club attraverso il suo fondo Merlyn Partners con 50 milioni di euro sul piatto per l’aumento di capitale, ma l’operazione non si era concretizzata anche per la volontà delle banche creditrici e per il mancato accordo trovato con la famiglia Ferrero che non voleva perdere la Samp senza incassare nemmeno un euro dalla sua cessione.