L’intenzione del Milan di costruire il nuovo stadio nell’area de La Maura agita le acque del Consiglio comunale. Lo scrive l’edizione milanese de La Repubblica, spiegando che prima ancora che il club rossonero sciolga il nodo sul progetto, la maggioranza che governa il parlamentino di Palazzo Marino è già pronta ad alzare le barricate. Una mozione che impegna il sindaco e la giunta a non modificare con una variante urbanistica la tipologia d’uso de La Maura ha già raccolto 14 firmatari.
Non solo. Si vocifera che addirittura nessun consigliere di maggioranza sia a favore. Ed è lo stesso capogruppo del Pd, Filippo Barberis a tracciare una posizione definita: «La strada maestra resta quella indicata dal Consiglio a dicembre con entrambe le squadre che costruiscano nell’area San Siro. La Maura? Ci sono delle criticità e delle contrarietà diffuse in maggioranza sulla scelta dell’area dell’ippodromo».
Insomma, il fronte del “no” a La Maura sarebbe piuttosto ampio. Intanto ci sono i 14 consiglieri già schierati apertamente contro e firmatari della mozione: otto del Pd, tre civici e poi i tre consiglieri dei Verdi, i primi ad essersi schierati contro la nuova ipotesi. «Fare uno stadio lì è contro tutto» spiega il capogruppo Carlo Monguzzi. Pronta anche un’altra mozione di Enrico Fedrighini della ListaSala per tutelare tutto il Parco Agricolo.
Contrari anche i Dem Giungi, Tosoni, D’Amico e la presidente del Municipio 8 Giulia Pelucchi: «La Maura è l’ultimo polmone verde di Milano e tale deve rimanere. Pensiamo che sia quasi impossibile trovare un luogo meno indicato della pista del trotto per ipotizzare la costruzione di uno stadio di calcio da oltre 50 mila spettatori». In ogni caso, è ancora incerto il percorso e non chiaro se il progetto del Milan a La Maura dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale.
Il voto dell’aula sarà obbligatorio solo se si dovrà passare attraverso una variante urbanistica per superare i vincoli che incombono sull’ippodromo che è parte integrante anche del Parco Sud. Ma il fatto che il terreno abbia già una finalità sportiva e sia di proprietà privata, potrebbe facilitare l’iter.