Secondo Agimeg (Agenzia giornalistica sul mercato del gioco), nel primo bimestre del 2022 la spesa complessiva per le scommesse in agenzia ammontava a 164,8 milioni di euro, di cui 55,1 milioni per le scommesse virtuali. Numeri che confermano quanto le scommesse sportive siano un’abitudine molto diffusa tra gli italiani.
Di conseguenza, non sorprende che sia emersa una figura professionale nota come tipster, che analizza i dati per fornire suggerimenti mirati ai giocatori d’azzardo in cambio di abbonamento o commissione sugli affiliati negoziato con i bookmaker.
Bover il tipster contro la ludopatia – l’approccio da trader
Rientra in questo profilo Francesco Bove, noto tra i suoi estimatori come “Bover”, 25 anni di Nocera Inferiore e scommettitore professionista molto noto sui social, in particolare su Telegram, canale nel quale vanta un seguito di oltre 75mila follower.
La sua strategia si distingue perché affronta le scommesse con un approccio da trader, concentrandosi sul raggiungimento di un equilibrio positivo a lungo termine (tra i 6 e i 12 mesi) piuttosto che preoccuparsi di ottenere vincite rapide.
«Ha sviluppato un metodo che rende le scommesse una fonte di reddito stabile – commenta Francesco Bove –. La mia strategia si basa sulla gestione attenta del bankroll, ossia del budget di cui un giocatore può disporre, max stake, ovvero l’importo disponibile per singolo investimento, e da ultimo la probabilità di vincita effettiva».
«Grazie a questo metodo, posso calcolare la sostenibilità e l’entità delle puntate da effettuare da parte di ciascun giocatore – precisa il giovane tipster -. La gestione del bankroll assicura che ogni scommessa sia un rischio controllato, mantenendo sempre il budget entro i limiti ed investendo solo in quei casi in cui le probabilità sono dalla nostra parte».
Bover il tipster contro la ludopatia – i miei consigli possono aiutare
Per evitare di cadere nella ludopatia, è fondamentale imparare a gestire il proprio budget in modo adeguato. Secondo le stime più recenti, la dipendenza dal gioco d’azzardo interessa 1,3 milioni di italiani, ma solo 12mila (circa il 10%) hanno avviato un programma terapeutico.
«La volontà di condividere il mio approccio alle scommesse nasce anche dall’intento di dare il mio contributo nella lotta alla lodopatia – commenta Bover –. Il mio metodo si basa su decisioni ponderate e si focalizza su obiettivi di guadagno a lungo termine».
La soluzione, nella ricetta suggerita dal tipster, è un processo di apprendimento che può portare successo studiando calcoli e statistiche, indagando le varie opzioni e ricercando le migliori condizioni per effettuare solo scommesse sensate.