E’ stato finalmente pubblicato dal Governo del Regno Unito il “White Paper” che definisce la creazione di un ente regolatore del calcio inglese. Ente che controllerà i conti dei club inglesi fino alla National League, la quinta serie calcistica del Paese, con lo scopo primario di riportare al centro del calcio i tifosi. I club dovranno dimostrare inoltre di essere in possesso di un modello finanziario solido, e che dovrà essere approvato per potersi iscrivere al campionato.
Oltre a stringenti regole economico-finanziarie, il nuovo ente regolatore si preoccuperà di stabilire test di “ingresso” più rigidi per i nuovi proprietari e amministratori dei club di Premier League e definisce anche una clausola anti-Superlega. In sostanza, si vuole impedire alle società «di partecipare a nuove competizioni […] separatiste a circuito chiuso che danneggiano il gioco nazionale, come la Superlega europea».
Questo nuovo ente regolatore avrà chiaramente un costo, che dovrà essere sostenuto dalle società. Secondo quanto si legge nel documento pubblicato dal Governo del Regno Unito, il “peso” maggiore sul fronte economico dovrà essere sostenuto proprio dai top club di Premier League, con uno schema proporzionale.
Nella sezione dedicata al “finanziamento” dell’ente si legge che «per raggiungere i suoi obiettivi, il regolatore dovrà disporre di risorse sufficienti e offrire un buon rapporto qualità-prezzo. Il suo modello di finanziamento dovrà tener conto di questo aspetto e dovrebbe anche essere sufficiente per regolamentare in modo efficace, adattabile al rischio di cambiamenti ed equo nei confronti dei cittadini e delle imprese».
«Il Governo – si legge ancora nel documento – ritiene che il costo della regolamentazione dovrebbe essere coperto dall’industria. Il calcio è un settore ricco e il probabile costo della regolamentazione rappresenterebbe solo una piccola parte del suo fatturato annuo aggregato (5,7 miliardi di sterline nel 2020/21). L’industria beneficerebbe anche di una regolamentazione che renderebbe i suoi club più resistenti e proteggerebbe così il valore commerciale del suo prodotto».
«Il Governo ritiene che le tasse riscosse dai club dovrebbero essere proporzionati ai ricavi totali medi. Proprio come la Premier League distribuisce le risorse lungo la piramide del calcio, i club più ricchi dovrebbero sovvenzionare la regolamentazione per quelli più bisognosi. Indicativamente, sulla base del fatturato 2020/21, i sei club più ricchi coprirebbero circa il 50% del costo totale della regolamentazione e i 20 club della Premier League circa l’80%», conclude il documento a proposito dei finanziamenti.
Secondo quanto riportato dal quotidiano The Times, anche gli enti regolatori più piccoli richiedono budget annuali oltre i 30 milioni di sterline. Questo significa che un minimo di oltre 15 milioni dovrebbero ricadere sui sei principali club per fatturato, che in relazione alla stagione 2020/21 sono: Manchester City, Manchester United, Liverpool, Chelsea, Tottenham e Arsenal.