Il Milan saluta Inter e San Siro: lo stadio sarà altrove

La grande storia tra il Milan e San Siro è destinata a concludersi. Lo scrive La Gazzetta dello Sport nella sua edizione odierna, spiegando che la storia rossonera proseguirà altrove,…

Milan ostacoli stadio La Maura

La grande storia tra il Milan e San Siro è destinata a concludersi. Lo scrive La Gazzetta dello Sport nella sua edizione odierna, spiegando che la storia rossonera proseguirà altrove, in uno stadio più funzionale, moderno, e senza la compagnia dell’Inter. Insomma, lo stadio sarà una fonte primaria di ricavi, a maggior ragione se sarà un luogo esclusivo.

Anche su questo fronte la spiegazione è economica. Il Milan sta risalendo le classifiche del bilancio e oggi ha una proprietà solida e riconosciuta. Pronta a un investimento milionario per dotarsi di un nuovo impianto. Condizioni che la allontanano dall’Inter – considerando la situazione Suning-Oaktree – ha una situazione societaria diversa e più incerta.

Il Milan ha già tracciato chiaramente il proprio percorso, che a meno di grandi sorprese porterà altrove. La grande partita del nuovo San Siro si è trascinata molto, forse troppo per pensare a un esito positivo. A fine dicembre, una delibera della giunta comunale ha fatto nuove richieste ai club: 70mila posti invece dei 60mila previsti, 40 milioni da dedicare alla riqualificazione del quartiere, nuove aree verdi pari al 50% dell’area, la neutralità carbonica.

Inoltre, sul progetto del nuovo stadio resta sospesa la questione del vincolo sul Meazza: le frasi del sottosegretario Vittorio Sgarbi hanno aperto la polemica, l’intervento del ministro della cultura Sangiuliano ha fatto pensare a un altro finale, ora la decisione è in mano a Emanuela Carpani, nuovo sovrintendente all’Archeologia. E, considerando anche una frase della delibera di giunta sul tema che invita all’accortezza, il Milan guarda decisamente altrove.

Le ipotesi sono quelle già discusse a più riprese in tempi recenti. Sesto San Giovanni è quella su cui il club lavora da più tempo. Si tratta dell’area delle ex acciaierie Falck, un contesto privato in cui il Milan sarebbe libero dalle procedure pubbliche. Diversi i vantaggi tra lo spazio e un’amministrazione comunale favorevole, ma anche la necessità di accettare di andare fuori Milano per la prima volta nella storia.

C’è poi l’opzione San Donato, comune dell’hinterland come Rozzano, altra soluzione considerata. Terza via: l’area “La Maura”, vicina a San Siro, in un terreno di 75 ettari utilizzato per l’allenamento dei cavalli. Valutazioni più concrete sono state fatte recentemente: si tratterebbe di ricominciare quasi da zero ma il fatto che l’area sia privata naturalmente aiuta.

È il momento della scelta, con il presidente Paolo Scaroni in prima linea sul fronte. Gerry Cardinale, numero uno di RedBird, oggi segue l’evoluzione da New York e vuole per il Milan un impianto multifunzionale e di proprietà. L’ultima visita a San Siro lo ha convinto: i 74mila tifosi presenti contro il Tottenham e il record di incasso di oltre 9,1 milioni portano verso uno stadio più attraente, che avrà i cancelli sempre aperti, non soltanto nel giorno della partita.