Juve, la Procura indaga sugli affari con Udinese e Atalanta

Accordi segreti e non depositati in Lega anche dietro alle cessioni dei calciatori ad altri club, utilizzati un po’ come fossero “banche” per far quadrare i conti della Juventus. È…

Juventus sanzioni UEFA
(Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)

Accordi segreti e non depositati in Lega anche dietro alle cessioni dei calciatori ad altri club, utilizzati un po’ come fossero “banche” per far quadrare i conti della Juventus. È questo – scrive La Repubblica – il sospetto della procura di Torino che sta continuando ad ascoltare testimoni a un mese dall’udienza preliminare fissata per il 27 marzo.

Emerge ora un nuovo filone di accertamenti sulle plusvalenze nell’inchiesta Prisma, elementi che potranno portare a contestazioni suppletive al momento del processo. Partendo dalla mail del 10 luglio 2020 in cui il dirigente Claudio Chiellini riportava i debiti con le altre società, arrivando a un conto finale di «30 milioni più agenti», i pm hanno voluto scavare su alcuni rapporti di partnership, tra cui quelli con l’Udinese per 26 milioni di euro.

Per i Pm ci sarebbero lettere di accompagnamento sottoscritte solo dalla Juventus dietro ai famosi “impegni morali” di cui parlò l’ex Ds Fabio Paratici. Nel mirino, per esempio, i vari trasferimenti di Rolando Mandragora: il centrocampista era stato acquistato nel 2018 per 20 milioni dall’Udinese, fruttando una plusvalenza di 13,7 milioni. Il 3 ottobre era stato ricomprato a un prezzo di 10 milioni più 6 di bonus dalla Juve, che lo aveva lasciato però in prestito al club friulano.

Per riprenderlo la Juve aveva esercitato poi un’opzione di riacquisto, la cosiddetta “recompra”, norma che permette di inserire a bilancio la plusvalenza. La procura sospetta però che si trattasse di un obbligo di riacquisto mascherato dalla Juventus, che avrebbe dovuto riacquistarlo a 26 milioni, e che non sarebbe quindi nemmeno stato del tutto onorato.

La procura ha ascoltato sia Mandragora, sia il vicepresidente dell’Udinese Stefano Campoccia e i Pm hanno cercato conferme anche da Maurizio Lombardo, dirigente della Roma che, nel passato alla Juventus, si era occupato dei contratti di cessione dei calciatori. Inoltre, altre contro-scritture non depositate in Lega riguarderebbero debiti con l’Atalanta per 14,5 milioni di euro non messi a bilancio. Tra le prove, una scrittura tra Percassi e Paratici del 3 settembre 2020. E gli impegni di riacquisto non federali, secondo gli investigatori, avrebbero riguardato:

  • Mattiello – per 4 milioni di euro;
  • Muratore – per 4 milioni di euro;
  • Caldara – per 3,5 milioni di euro;
  • Romero – per 3 milioni di euro.

Altri temi, invece, sono stati al centro della seconda convocazione di Paulo Dybala, ascoltato a Roma. In particolare, si è tornati a discutere della seconda manovra stipendi per posticipare il pagamento di 3,7 milioni da saldare in due tranche se il calciatore fosse rimasto in bianconero. Dopo l’addio di Dybala, il suo avvocato avrebbe avanzato una richiesta di risarcimento di tre milioni di euro. Il debito sarebbe stato saldato e inserito nel nuovo bilancio alla voce fondi rischi.