Due marchi italiani legati allo sport nella top 10 mondiale del caffè

Le italiane Lavazza e Zanetti sono nella top 10 mondiale dei produttori di caffè mondiali, un mercato che vale circa 120 miliardi di dollari nel 2022.

I due marchi italiani sono,…

Lavazza Sport e Salute

Le italiane Lavazza e Zanetti sono nella top 10 mondiale dei produttori di caffè mondiali, un mercato che vale circa 120 miliardi di dollari nel 2022.

I due marchi italiani sono, inoltre, sponsor di prestigio per diverse società sportive del nostro paese, basti pensare alla Juve con Lavazza, che sponsorizza anche società come Liverpool e Arsenal in Europa o alla Virtus Bologna, società di basket, di cui è proprietario Massimo Zanetti, presidente della Segafredo Zanetti, che è sponsor, fra le altre, del Torino.

Secondo l’Area Studi Mediobanca, dei 120 miliardi incassati dall’industria mondiale del caffè, il 56,2% è arrivato grazie alla varietà “L’Arabica”. Mentre gli italiani si piazzano al settimo posto nella classifica dei consumatori con 5,2 milioni di sacchi e circa 95 milioni di tazzine consumate ogni giorno, mentre quelle mondiali sono 3,1 miliardi con una previsione di un aumento regolare delle quantità nei prossimi anni, con tassi di crescita compresi tra l’1%e il 2% che porterebbero a un consumo fino a 208 milioni di sacchi nel 2030, ovvero 3,8 miliardi di tazzine al giorno.

Il report di Area Studi Mediobanca riporta come i 49 maggiori player italiani fatturino complessivamente 5,8 miliardi di euro: al vertice Finlay (con il marchio più noto Lavazza, ma anche altri quali Carte Noire, Merrild, Kicking Horse coffee e Blue Pod Coffee) con un fatturato 2021 di oltre 2,3 milioni, e Massimo Zanetti Beverage Group (Segafredo Zanetti Espresso, Puccino’s, Boncafè, Cafè Nicola, Chave D’Ouroe) con 844mila euro. Al terzo posto Illy caffè.

La produzione mondiale di caffè – segnala il report – è abbastanza parcellizzata nonostante la presenza di multinazionali: di fatto i primi dieci produttori soddisfano poco più del 35% della domanda mondiale, di cui il 16,1% in capo ai due leader mondiali: l’elvetica Nestlé e l’olandese JDE Peet’s. Le due italiane Lavazza e Massimo Zanetti Beverage Group figurano fra i principali produttori mondiali: insieme rappresentano il 4,1% della torrefazione del green coffee globale.

Il consumo del caffè avviene in maggioranza lontano dai luoghi di produzione. Il Brasile, primo produttore del pianeta con il 34,8% del mercato, detiene la leadership nella produzione di Arabica con il 40,9% ed è il secondo attore per la Robusta (27,8%). Segue il Vietnam con il 18,9% del totale. Guardando al consumo dei Paesi non produttori, l’Europa è in testa con il 31,7% del totale. L’Italia gioca un ruolo di primo piano, innanzitutto come consumatore. Nonostante la radicata consuetudine della tazzina al bar, il consumo domestico nei Paesi UE rappresenta il 79% del totale, arrivando all’82% in Italia. Qui il caffè macinato in sacchetti resta il preferito con il 73,6% dei volumi totali venduti nella Gdo, mentre cialde e capsule incidono per il 16,2% e rappresentano il segmento maggiormente dinamico (+18,8% tra il 2020 e il 2021), anche grazie alla diffusione delle capsule compatibili.