Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, si appresta ad affrontare la questione bando per i diritti TV della massima serie italiana che per la prima volta saranno estesi per 5 anni, dal 2024 al 2029, ma con una grande spada di Damocle: la pirateria.
Secondo quanto riporta De Siervo nell’intervista rilasciata nell’edizione odierna de La Repubblica, il fenomeno pirateria potrebbe pesare in fase di trattativa: «Oggi gli investimenti stranieri sono frenati. Chi compra una borsa in un negozio se in strada te la vendono identica a un quarto del prezzo? Ci aspetta il bando per i diritti televisivi più difficile di sempre. Il mercato è complesso, abbiamo registrato la progressiva disaffezione di Mediaset e la scelta di Sky, nell’ultimo triennio, di avere un ruolo più marginale. Ma ciò che preoccupa è che ci troviamo in un sistema in cui manca la certezza del diritto».
L’effetto della pirateria sul sistema calcio: «Chi ci perde è sicuramente la Serie A: il danno è di circa 1 miliardo ogni tre anni, ma tutto il calcio, anche la Serie B e la Lega Pro, è finanziato con i soldi dei diritti televisivi. C’è soprattutto l’atteggiamento omissivo delle società di telecomunicazione. Abbiamo il triste primato di essere il Paese col tasso di pirateria più alto al mondo. E questo è avvenuto nel silenzio della politica e delle autorità. Le stesse società di telecomunicazione non hanno un interesse nel contrastare efficacemente la pirateria. Le Telco hanno beneficiato di alti volumi di traffico, facilmente riconducibili agli orari delle partite. E non hanno fornito la collaborazione minima che ci saremmo aspettati da chi vive in un mercato che deve essere legale».
«Elemento essenziale – conclude De Siervo – per il nostro futuro è che questo governo riesca a inserire in uno dei prossimi strumenti legislativi una norma chiara contro la pirateria del calcio, che ha caratteristiche diverse da tutto il resto: ha bisogno di un intervento immediato, per far cadere il sito pirata entro 30 minuti. Senza questo intervento saremo sempre il calcio più piratato del mondo. Quindi più poveri. E la responsabilità non può che essere della politica. Vorrei invece ringraziare Agcom, che negli ultimi mesi ha finalmente assunto una delibera chiara e i parlamentari Elena Maccanti e Federico Mollicone che lavorano a un provvedimento quadro: si occuperà delle infinite sfaccettature della pirateria nel Paese, incluse le frodi online. Lo avremo entro un anno. Ma ora serve una norma immediata».