Banche italiane da record: utili per 14,2 mld nel 2022

Banche utili 2022 – Un anno da incorniciare il 2022 per le banche italiane che hanno raggiunto un nuovo record per quanto riguarda ricavi e utili, ma anche per i…

Banche utili 2022
(Image credit: Depositphotos)

Banche utili 2022 – Un anno da incorniciare il 2022 per le banche italiane che hanno raggiunto un nuovo record per quanto riguarda ricavi e utili, ma anche per i dividendi distribuiti ai propri azionisti. Come riporta Il Sole 24 Ore, il valore degli utili su base annua è schizzato verso l’alto del 39% portando la cifra a toccare i 14,2 miliardi di euro con le banche che distribuiranno ai propri soci 12,5 miliardi, tra buyback e dividendi, con una crescita del 17% rispetto al 2021.

Una grande risalita, visto che il 2022 era iniziato con un trend negativo dovuto alla coda finale della pandemia e con l’inizio del conflitto bellico in Ucraina. Tuttavia, l’impennata dei prezzi energetici seguita alla rottura dei rapporti con la Russia e lo scatto dell’inflazione non hanno generato il temuto “effetto tsunami” sulla qualità del credito, almeno fino ad oggi.

Nel 2022 le rettifiche di valore sui crediti effettuate dalle principali banche attive in Italia (Intesa Sanpaolo, UniCredit, BancoBpm, Mps, Agricole Italia, Bper, PopSondrio, Credem, Ifis) sono aumentate nel complesso del 5%, a quota 7,3 miliardi nel corso del 2022, secondo la fotografia scattata dalla società di consulenza Kearney per Il Sole 24 Ore. Segnale che il costo del rischio a oggi appare pienamente sotto controllo.

Banche utili 2022 – I costi operativi

I costi operativi, d’altro canto, sono rimasti sostanzialmente stabili (+0,4% sul 2021, a quota 31,4 miliardi), e peraltro in discesa rispetto ai ricavi (il cost/income è sceso dal 56% al 52%), a conferma di un sostanziale miglioramento dell’efficienza media del comparto.

A far schizzare gli utili, infine, è senza dubbio il rialzo degli interessi deciso dalla BCE a fine 2022 che sta andando avanti anche in questi primi mesi dell’anno nuovo. Tutto questo ha reso più remunerativa l’attività di lending per le banche.

Il fenomeno è comune a tutta Europa ma tocca da vicino soprattutto le banche italiane, la cui attività è tipicamente esposta sul fronte commerciale. In termini di interessi netti, nel 2022 le banche domestiche hanno raccolto il 20% in più di quanto fatto nel 2021, raggiungendo quota 29 miliardi. Solo nel quarto trimestre l’incremento è stato del 32% sul trimestre precedente, a quota 8,8 miliardi. Tutto questo ha favorito a contrastare il calo delle commissioni nette (-1,6%), che hanno scontato l’andamento in flessione dei mercati.

Banche utili 2022 – I ricavi complesivi

Questo ha portato al rialzo dei ricavi complessivi (+8%, a 59 miliardi) e dell’utile: il risultato netto adjusted è cresciuto da 10,2 a 14,2 miliardi (+39%), quello contabile del 55%, da 9 a 14,05 miliardi. E per le banche c’è stato così lo spazio per remunerare in maniera generosa gli azionisti: nel 2023, ai soci andranno dividendi per 5,8 miliardi in dividendi e 6,7 miliardi di buyback.

Resta da capire ora quali potrebbero essere le prospettive per il 2023. L’aspetto confortante per le banche è che il beneficio della politica monetaria della BCE non verrà meno. Francoforte proseguirà con l’innalzamento dei tassi con l’obiettivo di portare inflazione al 2% nel medio termine.

Fiduciose sul tema tassi, le banche attendono di capire l’andamento effettivo del PIL e hanno iniziato già ad anticipare un molto probabile aumento degli accantonamenti, ma con la politica dei tassi della BCE, tutto verrebbe assorbito e permetterebbe un altro anno con numeri importanti per le banche italiane.

Image credit: Depositphotos