La scadenza per versare gli stipendi del quarto trimestre del 2022 si sta avvicinando. Il limite è fissato per il 16 febbraio, ma in casa Sampdoria non si registrano novità con il club che potrebbe andare incontro a una penalizzazione in classifica se non si rispettasse la scadenza. La speranza è che le banche concedano un prestito per salvare la situazione. In un clima di incertezza, accompagnata anche da un certo grado di tensione, è tornato a parlare Massimo Ferrero, ex presidente blucerchiato, ma di fatto ancora proprietario del club.
«Basta minacce – ha dichiarato a LaPresse – non lo dico perché ho paura, ho 70 anni e sono un morto che cammina. Mi volete uccidere? Vedere la Sampdoria in queste condizioni mi ha già ucciso. Se volete vengo a vedere una partita in gradinata. Se esco vivo vuol dire che avremo fatto pace, altrimenti uscirò con le barelle, come dite voi. Io non vado a casa degli altri a dire “Ferrero vattene”. Volete comprare la Sampdoria? Fate una colletta, a noi servono i soldi per i concordati a Roma».
Ferrero continua: «Pallottole in questi anni ne ho ricevute tre. Questo non è calcio, non è sport. Ho denunciato queste cose e anche tutti i tifosi che minacciano, mi dicono che devo morire e non devo andare a Genova. Qualcuno si è permesso di dire che la Digos dovrebbe fermarmi, ma dovrebbe fermare loro e non farli entrare negli stadi. La tifoseria comunque non è tutta così, mi amano in tanti. La Sampdoria deve vivere, rimanere in Serie A e non è ostaggio della famiglia Ferrero che la ama».
Infine, una battuta su Garrone: «Ha fatto tantissimo per la Sampdoria, ha speso 400 milioni, l’ha salvata circa 12 anni fa e si è offerto di farlo anche adesso. Diciamogli grazie, io sono il primo a dire che lui non c’entra niente e non si possono usare violenza e minacce».