De Laurentiis: «Diritti TV? Dobbiamo vendere i match direttamente ai tifosi»

Il Napoli sta conducendo un campionato da record, ma il 21 febbraio tornerà la Champions League, dove gli azzurri di Luciano Spalletti hanno già impressionato dominando un girone con Liverpool…

De Laurentiis stipendio Napoli
Aurelio De Laurentiis (Photo by Marco BERTORELLO / AFP) (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Il Napoli sta conducendo un campionato da record, ma il 21 febbraio tornerà la Champions League, dove gli azzurri di Luciano Spalletti hanno già impressionato dominando un girone con Liverpool (battuto 4-1 al Maradona) Ajax e Rangers, con gli ottavi di finale che ora metteranno i partenopei di fronte all’Eintracht Francoforte. Proprio in vista della sfida ai tedeschi, il presidente Aurelio De Laurentiis ha rilasciato un’intervista al quotidiano BILD.

Il numero uno napoletano ha parlato anche del momento del calcio italiano, proponendo idee nuove: «I responsabili delle decisioni, ed è questo il problema, provengono dalla vecchia generazione e non pensano ai giovani. I ragazzi, o le ragazze, non vogliono essere più tenuti davanti alla televisione per due ore. Sono abituati alla velocità sul loro smartphone o tablet. Sono favorevole all’abolizione dell’intervallo, a due minuti di pausa ogni 10 per consentire agli allenatori di intervenire. Ci devono essere più sostituzioni con cartellini gialli convertiti in penalità di 10 minuti, mentre per quelli rossi di 30. Sto pensando a piccole telecamere sulla testa, nelle scarpe o sulle ginocchia dei calciatori. Il calcio ha 150 anni e dobbiamo cambiarlo».

Sui diritti TV: «Abbiamo molto su cui ripensare. Non dobbiamo più venderli solo a due o tre grandi emittenti televisive. Si tratta di costruire un ponte tra club e tifosi. Dobbiamo essere in grado di vendere i nostri match direttamente ai nostri fan, su molte piattaforme diverse. Che sia via satellite, via digitale o su Internet tramite Netflix, Paramount, DAZN, Sky, Apple, Discovery, Disney+, eccetera. Tutti sarebbero fornitori dei nostri match. Fino a quando si arriverà a questa frontiera, dobbiamo lottare con tutte le nostre forze con la politica e contro la pirateria, che è come un cancro del nostro sport e di tutto lo spettacolo».

Sul potere di spesa della Premier: «Tutto questo è assurdo e dimostra che i club inglesi non sono gestiti da proprietari che li possiedono, ma dagli agenti dei calciatori. I direttori sportivi sembrano essere soci degli agenti dei giocatori e gli allenatori si comportano come direttori sportivi. Spesso i proprietari del club non sono presenti affatto perché gli effettivi proprietari sono i fondi».

Infine, sul prossimo mercato estivo che potrebbe portare lontano da Napoli i giocatori più importanti della rosa di Luciano Spalletti: «I nostri giocatori sono molto richiesti, questo è vero. Ma non ho bisogno di venderne nemmeno uno per una questione di bilancio, non abbiamo debiti. Ho avuto dei grandissimi calciatori come Lavezzi, Cavani, Jorginho, Higuain, Hamsik e ora Osimhen e Kvaratskhelia. Ma non credo che cederemo questo tipo di calciatori».