Far ascoltare i dialoghi tra arbitro e VAR sta sempre di più diventando un tema attuale nelle varie federazioni calcistiche europee e nelle relative istituzioni arbitrali nazionali. Lo stesso succede anche in Italia, come confermato dal designatore ufficiale di Serie A e B, Gianluca Rocchi.
«È una materia particolarissima – ha dichiarato l’ex fischietto durante un corso di formazione tenutosi durante la chiusura del calciomercato a Roma -, noi stiamo lavorando per arrivare a questo. Stiamo asciugando la comunicazione per renderla ascoltabile e pubblicabile: la FIGC in questo è molto attenta, il presidente Gravina ci ha detto ‘Iniziate quando siete pronti’, come abbiamo fatto per il fuorigioco semiautomatico».
«La FIFA sta studiando un protocollo universale di comunicazione per tutti, e noi dobbiamo farci trovare pronti». Ha commentato Rocchi in merito alla decisione di far ascoltare, sia a casa che allo stadio, la voce dell’arbitro che spiega un episodio deciso al VAR in occasione del Mondiale per Club che inizia mercoledì 1 febbraio.
Sull’utilizzo del VAR: «L’accuratezza e la precisione della decisione al VAR sono più importanti della velocità. Ora le revisioni sono meno lunghe rispetto a prima. La gente vuole vedere giocare a calcio, non interruzioni: per cui quando un arbitro viene chiamato al monitor, deve andarci di corsa, e non camminando. La comunicazione arbitro-VAR? Importante è che durante il controllo in sala monitor chi è al VAR sia libero di controllare l’episodio senza essere influenzato dalla voce dell’arbitro in campo».