Dopo la sentenza della giornata di ieri, che ha portato a una penalizzazione di 15 punti in classifica, la Juventus è attesa da nuove “partite” nei prossimi mesi. Scontri che non avverranno sul terreno di gioco, ma che riguarderanno ancora una volta la giustizia sportiva e quella ordinaria, due strade che continueranno ad intrecciarsi.
Saranno soprattutto cinque – scrive La Gazzetta dello Sport – gli appuntamenti da sottolineare in rosso sul calendario:
- il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport;
- l’udienza del Gup a Torino per l’inchiesta «Prisma» che dovrà decidere sul rinvio a giudizio di alcuni dirigenti;
- il potenziale processo sul secondo filone delle plusvalenze e le “partnership” con altri club;
- le “manovre stipendi”;
- il fronte UEFA.
È chiaro che la vicenda penale, con i suoi strumenti investigativi, ha di fatto indirizzato il filone sportivo costringendo addirittura a riaprire un processo che sembrava morto e sepolto. Ma a un certo punto, i due fronti si sono allontanati almeno sotto il profilo dei tempi. Il Collegio di Garanzia interverrà sicuramente prima dell’udienza di Torino che dovrà decidere sul rinvio a giudizio per i reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali.
Nel frattempo, Chiné sta lavorando su altre questioni, a cominciare dalle cosiddette “partnership” con altri club. La procura federale non ha mai fatto nomi di squadre, ma ci sono delle supposizioni che nascono dalla lettura delle carte e che riguardano i rapporti con Sampdoria, Empoli (già giudicate e peraltro prosciolte in questa riapertura del processo), Atalanta, Sassuolo e Udinese.
C’è poi il capitolo “manovre stipendi”. Nel 2020 e nel 2021, gli anni Covid, la Juventus e un buon numero dei suoi giocatori avevano concordato una riduzione dei compensi, la cui vera natura sarebbe stata però occultata da accordi non trasparenti e fuori dai canali contrattuali consentiti (tra cui la falosa “carta Ronaldo”). Qui, c’è una concretezza diversa perché gli stessi pm, nei loro atti ufficiali hanno citato la violazione delle NOIF (le Norme Organizzative Interne Federali) per intese non depositate in Lega e in Federcalcio fra il club e i giocatori. Su questo argomento rischiano però anche gli agenti e pure i calciatori.
E la UEFA? La Federcalcio europea è spettatrice interessata di tutte le vicissitudini giudiziarie bianconere. Tuttavia, la sensazione è che a Nyon aspettino proprio i differenti esiti giudiziari italiani prima di poter tracciare una linea e concludere. In linea puramente teorica, la UEFA potrebbe anche decidere autonomamente di non consentire alla Juve di partecipare alle competizioni europee. Ma è anche possibile che l’organismo internazionale possa sentirsi sufficientemente rappresentato dai procedimenti italiani e si trasformi in una sorta di “notaio” delle sentenze espresse in Italia.