Continuano a crescere i costi per le Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026. Lo scrive Il Corriere della Sera, spiegando che l’ultima impennata del prezzo della nuova pista da bob sul quale il presidente veneto Luca Zaia si è fissato (nonostante il parere contrario di ambientalisti e di chi ha dovuto prendere atto dell’errore fatto nel volere a tutti i costi l’impianto di Cesana per Torino 2006) è da infarto: 93 milioni di euro.
Una cifra astronomica rispetto alle promesse fatte il 7 febbraio 2018, di un evento «economicamente light, con strutture temporanee, basso impatto ambientale e il marchio dell’unica candidatura veramente alpina». Cinque anni dopo, l’impegno è oggi di avviare la demolizione della vecchia pista entro febbraio per poi andare avanti con la costruzione del nuovo impianto.
Da notare che dalle cronache sulle autorità locali emerge che «ieri in municipio non s’è parlato ovviamente di costi». Una situazione che ricorda la pista da bob di Cesana, che in origine avrebbe dovuto essere fatta a Beaulard e che doveva costare 43 milioni di dollari e alla fine costò (tutto compreso) quasi il triplo.
Proprio Evelina Christillin (che come organizzatrice di Torino 2006 si oppose suggerendo di usare l’impianto francese di Albertville 1992) insiste da mesi sul tema: «Non ripetete l’errore». Ma non è stata ascoltata. Il presidente di Mountain Wilderness Luigi Casanova, nel libro Ombre sulla neve appena uscito, ha fatto i conti sui dati ufficiali: le Olimpiadi a Cortina dovrebbero costare per le sole opere strettamente sportive bob incluso (oltre agli enormi investimenti per le strade) 173 milioni di euro.