La Juventus si prepara alla nomina del nuovo CdA, che si terrà nella giornata di mercoledì 18 gennaio con un’assemblea che assegnerà formalmente l’incarico ai nuovi membri e metterà fine all’era del presidente Andrea Agnelli. Un CdA che dovrà trascinare il club bianconero fuori dalla tempesta economico-finanziaria che lo ha travolto in questi ultimi mesi.
A tal proposito, scrive La Stampa, venerdì la Corte Federale di Appello dovrà decidere se accogliere la richiesta della Procura della FIGC di riaprire il processo sulle plusvalenze. Invocando l’articolo 63 del codice di giustizia sportiva, quello che regola le revisioni delle sentenze, lo scorso 22 dicembre il procuratore Giuseppe Chiné ha ufficialmente chiesto di rivedere la decisione dello scorso 27 maggio quando vennero prosciolte 11 società (Juve in primis) e 59 dirigenti (tra cui Agnelli e Nedved) per l’impossibilità di un metodo nel valutare il valore di un giocatore.
I nuovi documenti dell’inchiesta Prisma, chiusa lo scorso 24 novembre dalla Procura di Torino, hanno convinto la Procura federale a rimettere tutto in discussione. O quasi, visto che vengono escluse Napoli e Chievo (più 7 dirigenti) perché non legate alle operazioni fatte dai bianconeri in questi anni. In attesa di vedere fissata l’udienza preliminare del processo penale, il club apre il fronte giudiziario a Roma.
Con la speranza di non vedere moltiplicati i procedimenti sportivi, visto che la Procura Federale sta già indagando «per ulteriori condotte disciplinarmente rilevanti» sul tema delle plusvalenze (l’inchiesta può allargarsi e coinvolgere l’Atalanta, domenica sera rivale di campionato allo Stadium) e c’è un dossier aperto sulle “manovre stipendi” e le lettere “nascoste” con gli accordi tra club e giocatori.