Malagò: «Caso Juve? Ho la mia idea, ma non posso dirla»

Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha rilasciato una lunga intervista alle agenzie di stampa, durante la quale ha toccato diversi temi importanti. Dal bilancio sulla stagione della Ferrari al…

Malagò caso Juventus
(Foto: ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha rilasciato una lunga intervista alle agenzie di stampa, durante la quale ha toccato diversi temi importanti. Dal bilancio sulla stagione della Ferrari al caso Juventus, passando per il mancato Mondiale dell’Italia e le sfide di Milano-Cortina 2026, sono tanti gli argomenti affrontati.

«E’ da troppi anni che la Ferrari non vince un Mondiale. Non mi sento di sbilanciarmi, ma se dopo cinquant’anni abbiamo riportato una moto italiana, la Ducati, a vincere la MotoGp addirittura con un pilota italiano, ci aspettiamo che anche nella Formula 1 questo possa avvenire presto. E’ un grande segnale», le parole di Malagò sull’annata della Scuderia di Maranello.

Il 2023 sarà il primo anno senza Mattia Binotto, che ha lasciato il ruolo di team principal a Frédéric Vasseur. «Sappiamo che la Red Bull ha avuto qualcosa in più quest’anno e ci auguriamo che non ci sia il recupero della Mercedes, altrimenti i concorrenti sarebbero due. Però è obiettivo primario della Ferrari cercare di tornare a vincere e Vasseur può essere la persona giusta per curriculum e storia», ha aggiunto.

Malagò si è soffermato poi su quello che considera un momento buio del 2022 dello sport italiano: «La partita di Palermo con la Macedonia del Nord e dunque la mancata qualificazione dell’Italia al Mondiale di calcio. E’ difficile pensare a qualcosa di peggio. Questo, unito alla scomparsa di tanti e troppi protagonisti dello sport che se ne sono andati quest’anno, rappresenta un momento buio».

Poi, una battuta sulle indagini attualmente in corso sulla Juventus, tra plusvalenze e manovre stipendi: «Sono un funzionario pubblico, presiedo il comitato olimpico e sono membro del CIO, con delle indagini aperte di giustizia sportiva e ordinaria non posso dire niente. Una mia idea ce l’ho ma non la posso dire». Poi, sulla Serie A aggiunge: «Il Napoli fino adesso ha fatto benissimo, ha dimostrato di essere un pezzo avanti a tutte le altre».

Infine, una considerazione sull’importanza di avere un Governo di lunga durata e sui riflessi negativi di cambi repentini: «Con Milano-Cortina 2026, ad esempio, abbiamo pagato un prezzo elevatissimo. Quando di recente l’ho raccontato ai miei colleghi del CIO, erano basiti: abbiamo ottenuto i Giochi contro Stoccolma nel giugno del 2019 e da quel momento ho incontrato 4 Governi con 4 diversi ministri e sottosegretari che si occupano di sport. In più ci metto tutto il resto, come capi di gabinetto e ministri delle Infrastrutture».

«Com’è pensabile lavorare mediamente bene in questo modo? Ci serve continuità per andare a dama sulle varie vicende. Il mio approccio è pienamente collaborativo e complice con il Governo, verso cui ho fiducia. Noi siamo pazienti, ma la politica non può pensare che questo prestigio e i risultati che abbiamo raggiunto siano eterni e scontati. Non è e non potrà essere così. Ci auguriamo che quelle situazioni aperte, oggetto di contenzioso, vengano chiarite al più presto», ha concluso Malagò.