Sono tre i filoni che riguardano le indagini sui conti della Juventus e, di conseguenza, tre i fronti sui quali la Procura della FIGC sta lavorando tenendo sempre sott’ occhio le carte dell’inchiesta Prisma. Quello sulle cosiddette “manovre stipendi” è anche il primo fascicolo aperto dal capo della Procura federale Giuseppe Chiné e potrebbe avere rilevanza per la giustizia sportiva.
A tal proposito – scrive La Gazzetta dello Sport – potrebbero arrivare nuovi deferimenti a fine gennaio, anche se potrebbe essere pure prorogata la fase istruttoria. Le sanzioni per la Juve (articolo 31 comma 3 del Codice di giustizia sportiva) prevedono un’ammenda «a cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica» e per i calciatori (art. 31 comma 8) una «squalifica non inferiore a un mese».
Secondo e terzo fronte si legano invece alla questione plusvalenze. L’impugnazione per revocazione della sentenza di assoluzione per la Juve e altri club equivale di fatto a un deferimento. Il procuratore Chiné è convinto che le indagini svolte dai pm di Torino, con mezzi che gli inquirenti federali non possono avere, dimostrino il dolo del cosiddetto “sistema Paratici”.
Così emergerebbero i nuovi elementi che da regolamento permettono di riaprire il processo. Il 20 gennaio quindi si tornerà davanti alla Corte federale d’Appello: se i giudici considereranno il ricorso ammissibile, si passerà subito alla fase dibattimentale. Oltre alla Juve, saranno chiamati a difendersi gli undici dirigenti bianconeri deferiti nel primo processo (il CdA di allora più Paratici e Cherubini).
Infine, l’indagine sui nuovi club considerati dai pm piemontesi “partner” dei bianconeri nelle operazioni che hanno portato a plusvalenze “fittizie”. La Procura della FIGC non ha indicato i nomi delle squadre coinvolte, ma stando alle carte Prisma si può ipotizzare la presenza di Atalanta, Sassuolo e Udinese, magari con il coinvolgimento di nuovi dirigenti.