C’è una lista di nomi e cognomi di giornalisti e opinionisti per la Rai, graditi alla premier Giorgia Meloni e agli uomini di Fratelli d’Italia. Lo riporta l’edizione odierna de La Stampa, spiegando che Meloni “guida la regia” dei programmi Rai direttamente da Palazzo Chigi. Questa sera, per dire, alla presidente del Consiglio sarà dedicato uno spazio speciale, dopo il Tg1 delle 20, con un’intervista di Bruno Vespa.
Appena tre anni fa, come ricorda l’ex segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi, il partito della premier si scagliò contro «la scandalosa intervista» di Giuseppe Conte andata in onda nello stesso orario, e per la quale furono stravolti i palinsesti: «E oggi l’amministratore delegato Carlo Fuortes fa lo stesso con Meloni».
La lista piovuta già in primavera riporta nomi più o meno noti e volti ormai incastonati nei talk:
- Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità;
- Edoardo Sylos Labini, attore e presidente dell’Associazione Cultura e Identità;
- Francesco Giubilei, consigliere del ministro della Cultura;
- Gennaro Sangiuliano, ex direttore del Tg2;
- Laura Tecce, promossa a conduttrice;
- Antonio Rapisarda, giornalista;
- Guerino Nuccio Bovalino, sociologo;
- Marco Gervasoni, professore e polemista su La Voce del patriota.
Nella lista aggiornata dopo la vittoria elettorale, ci sono anche nuove figure come il giornalista Marco Antonellis, l’ex direttore del Tg2 Mauro Mazza, il direttore del quotidiano Il Tempo Davide Vecchi, il professore di filosofia Benedetto Ippolito, grande frequentatore dei salotti tv. Del resto, spiega il quotidiano, bastava comunque dare un’occhiata a chi c’era sopra o intorno al palco della festa per i dieci anni di FdI a Piazza del Popolo, a Roma, per capire la voglia di Rai che c’è nel partito di Meloni. Tra i presenti anche Paolo Petrecca, l’uomo che, nel giro della lottizzazione gestita da Palazzo Chigi ai tempi di Mario Draghi, è stato piazzato da Meloni alla testa di Rainews24.
L’AD Carlo Fuortes, nel frattempo, continua a mandare segnali al nuovo governo. Il suo mandato scade nel 2024, ma Meloni non si fida e vorrebbe affiancargli Giampaolo Rossi, l’uomo Rai per conto di FdI, già consigliere di amministrazione, estromesso all’ultimo cambio del CdA. La questione investe anche il Parlamento perché a oltre due mesi dall’inizio della legislatura, i membri della Vigilanza Rai ancora non sono stati nominati.
Per prassi, la presidenza andrebbe all’opposizione, e il candidato più probabile resta l’ex ministro Stefano Patuanelli del M5S. FdI, però, blocca tutto. La logica del partito di Meloni è che finché il CdA resta di fatto in mano alla sinistra, viene meno il principio di dare alle opposizioni una commissione di garanzia. Detto in altre maniere: finché Fuortes resta al suo posto difficilmente si sbloccherà la questione.