Una regolarizzazione in cinque anni ad ampio raggio dei versamenti fiscali sospesi nel 2022. La soluzione per uscire dall’impasse del salva-calcio passa da una sanatoria che riguarda tutti i contribuenti: dalle società sportive professionistiche e dilettantistiche a quanti si trovano in aree colpite da calamità naturali per le quali sono state dichiarate le sospensioni dei versamenti.
In pratica – spiega Il Sole 24 Ore – sarà consentitp pagare i tributi gestiti dall’agenzia delle Entrate che sono scaduti prima dell’entrata in vigore della nuova norma e che sono stati sospesi nel corso del 2022 e per i periodi d’imposta precedenti.
La norma si sposterà così dal decreto Aiuti quater in discussione al Senato per passare nel Ddl di Bilancio, a condizione che la Ragioneria generale dello Stato dia il via libera alle coperture finanziarie. Anche se l’intervento diventa generalizzato, l’agenda del calcio richiede tempi stretti, per questo l’idea (con un emendamento) è quella di fissare il versamento della prima o unica rata entro il 31 gennaio 2023.
Questo consentirebbe alle società di calcio di farsi trovare in regola con il vaglio della Covisoc in scadenza il 15 febbraio senza incorrere così in penalizzazioni o altre sanzioni sportive. Per regolarizzare la propria posizione tutti i contribuenti potrebbero versare le tasse dovute entro il 31 gennaio in unica soluzione o rateizzando i pagamenti in 5 anni versando al fisco almeno il 10% delle somme complessivamente dovute entro il 31 gennaio e il 31 luglio e le quote restanti in quattro rate in scadenza il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ogni anno a partire dal 2024 al 2027.
Importi che dovranno essere maggiorati degli interessi: sulla misura la valutazione è ancora in corso perché una possibilità è quella del 2% mentre se ci si volesse allineare alla sanatoria degli avvisi bonari la scelta ricadrebbe sul 3% (la stessa mora prevista dal nuovo emendamento studiato dal presidente della Lazio Claudio Lotito).