Superlega, il CEO Reichart: «Andrò a Nyon per discutere con la UEFA»

Bernd Reichart, il nuovo CEO di A22 (la società che si trova dietro il progetto della Superlega europea) è stato ospite del podcast “Einfach Mal Luppen”, realizzato dal centrocampista del…

Reichart
Bernd Reichart, CEO di A22

Bernd Reichart, il nuovo CEO di A22 (la società che si trova dietro il progetto della Superlega europea) è stato ospite del podcast “Einfach Mal Luppen”, realizzato dal centrocampista del Real Madrid Toni Kroos. Il calciatore delle Merengues ha parlato con Reichart per oltre un’ora, toccando diversi argomenti relativi al tanto discusso progetto, che si prepara a rinascere con un nuovo format.

Reichart spiega che presto sarà a Nyon per discutere con la UEFA: «Abbiamo offerto alla UEFA un dialogo e questo invito è stato accettato. Sarò a Nyon la prossima settimana per parlare dell’argomento. Questo è anche ciò che intendo per dialogo, che l’altra parte sia ascoltata e ci si possa confrontare con le idee. Sicuramente non saremo d’accordo su tutto. Ma è un buon segno per i club che potrebbero ancora esitare in questo momento o addirittura temere sanzioni. L’impegno della UEFA affinché sia ​​possibile un dialogo aperto sul futuro del calcio è un segnale positivo».

«Riteniamo che il calcio europeo non stia realizzando il suo potenziale in questo momento. Che in Europa possano essere offerti match e competizioni migliori. Siamo preoccupati per l’ecosistema economico dei club, che attualmente sono sotto pressione finanziaria, e crediamo che le competizioni europee per club dovrebbero essere organizzate dai club stessi, come si fa nei campionati nazionali», ha aggiunto il CEO di A22.

Poi, una battuta sul tema del merito sportivo: «E’ chiaro che la competizione sportiva è uguale per tutti e deve dare a tutti i club la possibilità di vivere il sogno europeo. In Superlega non ci sono membri permanenti, non è un’entità chiusa».

Reichart affronta anche la questione Fair Play Finanziario: «Abbiamo bisogno di un FPF che punisca le violazioni. Al momento, ci sono dubbi al riguardo, perché la UEFA non punisce le violazioni del Fair Play come dovrebbe. Dato che tutti i club competono, in definitiva, per i migliori giocatori, è una distorsione della concorrenza che i club con risorse quasi illimitate possano pagare questi stipendi o trasferimenti».

In chiusura, una riflessione sui club e sul loro ruolo nell’ecosistema calcistico: «I club sono quelli che riempiono di vita il calcio. Sono gli unici che si prendono dei rischi, che investono: nei giocatori, nei centri di allenamento, nelle giovanili. Rinnovano i loro stadi… con un grande investimento. Supportano tutti i rischi del calcio, ma non hanno davvero voce in capitolo nelle loro competizioni europee per club. I tifosi sono tifosi dei club e non delle federazioni con sede in Svizzera. Se chiedi a loro di chi sono tifosi di diranno un club, o un giocatore».