Juve, la variabile dei principi contabili sull’indagine plusvalenze

Non solo le contestazioni della Procura di Torino, c’è anche lo spettro del nodo legato ai principi contabili sui conti della Juventus. Come riportato da Alessandro Giudice sul Corriere dello…

Juventus andamento Borsa 5 aprile

Non solo le contestazioni della Procura di Torino, c’è anche lo spettro del nodo legato ai principi contabili sui conti della Juventus. Come riportato da Alessandro Giudice sul Corriere dello Sport, infatti, tra le accuse mosse al club bianconero c’è anche quello di aver iscritto ricavi “artefatti e “artificiali” legati alle plusvalenze per 49,7 milioni nel 2019, 78 milioni nel 2020 e 28,3 milioni nel 2021.

Sul tema, in particolare, c’è però un nodo diverso dalla semplice valutazione dei giocatori, scoglio su cui si sono arenate diverse indagini delle Procure e a livello di giustizia sportiva. La Juventus infatti redige i propri bilanci seguendo i principi contabili internazionali, a differenza di quanto fanno tutti gli altri club italiani.

Tuttavia, l’articolo 38 delle IAS (International Accounting Standards, cioè le norme per la contabilità a livello internazionale), spiega il quotidiano, sottolinea il principio che regola beni immateriali come i cartellini dei calciatori e in particolare la questione legata agli scambi. Nel dettaglio, è previsto che, in assenza di parametri oggettivi per determinarne il valore di scambio, questo debba essere stabilito al valore netto iscritto in bilancio. In sostanza, quindi, non dovrebbe generare plusvalenze: una questione che merita approfondimenti ma che rischia di rendere più scomoda la posizione del club.