Incubo 16 dicembre: la Serie A punta a rateizzare le tasse

Anche il tema dei versamenti fiscali dei club di Serie A, tra quelli toccati dal presidente di Lega Lorenzo Casini al termine dell’assemblea che si è tenuta nella giornata di…

Plusvalenze nuova norma
(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Anche il tema dei versamenti fiscali dei club di Serie A, tra quelli toccati dal presidente di Lega Lorenzo Casini al termine dell’assemblea che si è tenuta nella giornata di oggi. Parlando in conferenza stampa al termine della riunione, il presidente ha parlato della questione, definita come una delle più urgenti al momento.

«Il tema è stato segnalato, è il più urgente. Le società non hanno avuto ristori ma hanno beneficiato di sospensioni dal punto di vista fiscale. Siamo ancora in una fase di ripresa, trovare soluzioni come una rateizzazione dei pagamenti o anche strumenti esistenti come il ravvedimento operoso possono facilitare il pagamento dei tributi. L’obiettivo di tutti, sia delle squadre che dello Stato, è che i tributi vengano pagati», ha detto Casini.

Per quanto concerne questo tema, la data da segnare con la matita rossa è quella del 16 dicembre. La questione è legata alle imposte sospese e qui un variabile importante sarà che cosa deciderà di fare – se prendersene cura oppure no – il nuovo governo Meloni che sta per salire al potere.

Il Sole24Ore in estate ha ricordato come con diversi interventi legislativi, i versamenti delle ritenute Irpef sugli stipendi, i contributi previdenziali e l’Iva sono stati sospesi da gennaio a novembre 2022 e, secondo le attuali norme, andranno saldati tutti il prossimo 16 dicembre. Nei fatti si tratta di un vero e proprio incubo per le società di calcio professionistico che, tranne pochissime eccezioni, si sono avvalse di questa possibilità.

Le somme che si sono accumulate infatti non sono esigue: nel 2019, la Serie A ha pagato quasi un miliardo tra ritenute Irpef (700 milioni), Iva (170 milioni di Iva) e contributi previdenziali (più di 120 milioni). Quasi un miliardo, insomma, e quindi senza una correzione in corsa molti club rischiano di finire in guai seri. A meno che – ed è la speranza di Leghe e FIGC –non intervenga il prossimo governo.