Il prestigioso settimanale londinese The Economist – testata giornalistica di proprietà di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla anche la Juventus – ha dedicato la copertina del suo prossimo numero alla situazione disastrosa nella quale versa il Regno Unito in questa fase storica.
La copertina della rivista mostra l’ormai ex primo ministro Liz Truss – la donna ha rassegnato nella giornata di oggi le proprie dimissioni – vestita come Britannia, la personificazione femminile della nazione, con lo scudo con la bandiera britannica fatto di pizza in una mano e al posto del tridente una forchetta con gli spaghetti nell’altra, un chiaro riferimento all’Italia.
A completare l’immagine, la scritta “Welcome to Britaly”, accompagnata da una didascalia che recita: «Il confronto con l’Italia è inevitabile. La Gran Bretagna è ostacolata dall’instabilità politica, dalla bassa crescita e dalla subordinazione ai mercati obbligazionari. Benvenuti in Britaly».
The comparison to Italy is inescapable. Britain is hobbled by political instability, low growth and subordination to the bond markets. Welcome to Britaly https://t.co/4uoOyvV5zx pic.twitter.com/48AYCr0yKW
— The Economist (@TheEconomist) October 19, 2022
Quel “Welcome to Britaly” finale è andato di traverso, com’era prevedibile, ai cittadini italiani e molto probabilmente alle istituzioni. The Economist, da parte sua, aveva già bacchettato Liz Truss nella recente copertina titolata “Come non si governa una nazione”, in cui la si vedeva in piedi su una barchetta, con il ministro dell’Economia Kwasi Kwarteng che pagaiava tentando di tenere a galla l’imbarcazione.
Diverse sono state anche le personalità note che hanno preso posizione nei confronti dell’Economist. A cominciare dalla giornalista italo-inglese Barbara Serra, che ha definito la copertina «offensiva», passando per l’ex presidente della Rai Marcello Foa e l’ambasciatore italiano nel Regno Unito, Inigo Lambertini.