Acquistare le azioni di una squadra di calcio può essere un bel gesto da tifoso, ma non è probabilmente un buon affare per il portafogli. Secondo quanto riporta Il Sole 24 ore, le tre società di calcio italiane che hanno deciso di quotarsi in Borsa (sono passati ormai più di 20 anni dal via dell’operazione) non hanno regalato sorrisi a chi ha deciso di investire nelle loro azioni.
E la Roma, con il delisting che è stato ufficializzato ormai lo scorso 14 settembre, ha abbandonato il campo. Al momento dell’uscita dai listini, un’azione del club giallorosso valeva 0,45 centesimi di euro.
Lazio e Juventus proseguono l’avventura, ma senza brillare, anzi. Il club biancoceleste è stato il primo ad essere quotato in borsa, era il 1998, e oggi viaggia, in termini rettificati, con un -95%. Va poco meglio alla società bianconera, che al momento perde circa il 70%.
E nel resto del mondo le cose non vanno in maniera molto diversa, tranne qualche rara eccezione. Sempre secondo il quotidiano economico-finanziario, uno dei pochissimi club virtuosi è l’Ajax, grazie alla rete di vivai che è riuscita a costruire nel tempo.
La società olandese, infatti, da sempre attentissima al suo settore giovanile, ha costruito su questo un business model molto redditizio, figlio delle plusvalenze che riesce a registrare dalla cessione ad altri club dei ragazzi più talentuosi.