E’ una lunga intervista quella rilasciata da Casper Stylsvig, Chief Revenue Officer del Milan, che ha parlato con l’esperto di sport business Joe Pompliano. Intervenuto sul suo canale YouTube, Stylsvig ha toccato diversi argomenti legati al club rossonero, dal nuovo stadio agli investimenti con la nuova proprietà, passando per l’interesse nei confronti dei tifosi (anche quelli lontani) e la Superlega.
Stylsvig ha esordito parlando delle voci di ricavo più importanti all’interno di una società: «Gli accordi sui diritti tv sono le maggiori entrate per un club. E poi ultimamente ci stiamo concentrando sulla vendita al dettaglio e sull’e-commerce. Questa è un’area in cui abbiamo triplicato i ricavi: vediamo un grosso interesse nei confronti del Milan sotto questo punto di vista».
«Siamo la squadra italiana più seguita negli Stati Uniti e la terza, a livello internazionale, in Cina. Qui c’è una grande economia per il calcio, soprattutto in America (Stati Uniti, Canada e Messico) teatro dei prossimi Mondiali. Qui potremo diventare più rilevanti, non solo sui social media. Dopo aver vinto lo scudetto abbiamo visto una grande crescita d’interesse a livello internazionale. Se vogliamo diventare un club da Top 5 dobbiamo crescere internazionalmente, e non solo in Italia. Anche a livello di stadio», ha aggiunto.
Sulla definizione del Milan, tra club di calcio e media company: «Domanda delicata. Prima di tutto il prodotto è il calcio, ma penso che dobbiamo considerarci anche una media company. Dobbiamo assicurarci che quando le prestazioni sportive non seguono i piani, le persone continuino ad intrattenersi. Noi non controlliamo il prodotto sul campo, ma ciò che c’è fuori».
Inevitabile una battuta sul recente passaggio di proprietà: «Il modo in cui ho iniziato questo viaggio con Elliott quasi quattro anni fa era concentrarsi sui costi e sulla crescita dei ricavi. E non è sempre facile crescere quando non ti è permesso di investire. La fase successiva con RedBird sarà quella di crescere: dobbiamo investire in più progetti, ma avremo lo stesso approccio avuto con Elliott».
Capitolo Superlega, per Stylsvig «è un progetto che sta ribollendo da molti anni. Non ha mai avuto l’attenzione che aveva un anno e mezzo fa. Penso che ci debba essere un modello in cui i grandi club si impegnano davvero in ciò che la UEFA sta cercando di ottenere. E’ come se fosse un festival: ci sono i nomi più importanti e poi quelli secondari. Di solito le persone vanno a vedere, e pagano, per quelli più importanti. Ma penso che ci debba essere una collaborazione per il futuro».
Sullo stadio, il CRO del Milan dice che «è un processo lungo e complicato. La Roma ci ha rinunciato in passato, ha cambiato proprietà e ora ci sta provando di nuovo. Noi invece speriamo di ricevere una risposta prima di Natale, ma il processo è davvero troppo lungo. Sono soldi privati e si sta cercando di fare qualcosa per migliorare, ma sia il sistema politico che quello legale in Italia non ti aiuta di certo a voler investire e costruire impianti nuovi e migliori».
In chiusura, una battuta sugli investimenti del futuro: «Sono davvero convinto che qui possiamo creare il miglior club di calcio al mondo. Con la giusta mentalità e la giusta proprietà non vedo perché non possiamo essere uno dei più grandi club di tutti i tempi. Con questo brand, con la storia che abbiamo, avendo vinto sette Champions League, c’è davvero un sacco di potenziale per continuare a crescere».