Tebas: «Liga più forte, così la Superlega di Perez è meno attraente»

Il presidente della Liga, Javier Tebas, ha rilasciato una lunga intervista alla rivista Influencers, in cui ha passato in rassegna gli argomenti più caldi del settore e come il calcio…

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Javier Tebas, presidente della Liga (Photo by PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP via Getty Images)

Il presidente della Liga, Javier Tebas, ha rilasciato una lunga intervista alla rivista Influencers, in cui ha passato in rassegna gli argomenti più caldi del settore e come il calcio è cambiato negli ultimi anni dopo quasi un decennio alla guida della lega calcio spagnola.

Dichiarato tifoso del Real Madrid, Tebas non evita di parlare del suo confronto con Florentino Pérez, il principale avversario del suo ultimo grande progetto, La Liga Impulso. “Il problema che ha il presidente del Real Madrid, Florentino Pérez, è che se La Liga è più forte e i club possono essere economicamente più solidi e avere giocatori e infrastrutture migliori, il suo progetto della Superlega sarà sempre meno attraente. I club non vogliono distruggere i campionati nazionali e la Super League li distrugge, qualunque cosa dica Florentino Pérez. Quello che sta facendo Florentino Pérez con il suo progetto danneggia il Real Madrid. Si crea una distanza con il resto dei tifosi in Spagna, che prima non esisteva”.

È proprio nell’accordo con CVC e LaLiga Impulso che Tebas ha concentrato le sue energie ed è ciò che lo motiva ad aspirare a continuare come presidente della Liga una volta terminato il suo attuale mandato: “Voglio continuare e voglio che il piano Impulso che svilupperemo con i soldi di CVC sia sviluppato perché mi hanno eletto presidente per progetti di questo tipo. Quello che il progetto CVC ci consente di fare è anticipare investimenti che avrebbero richiesto quindici o vent’anni da fare e che consentiranno ai club di modernizzarsi, investire in infrastrutture, digitalizzarsi”.

Tebas è molto chiaro anche sul controllo economico dei club. Sottolinea che tutti i club conoscono le regole: “L’unico che dice di non conoscerle è il Barcellona, ​​ma sanno da tempo come funziona il controllo economico. Quello che succede è che, a causa del contesto che hanno, è meglio incolpare Tebas, quando non sono io quello che controlla l’economia”.

Un’altra delle crociate di Javier Tebas negli ultimi anni è stata la lotta che ha avuto contro i cosiddetti club-state come il PSG o il Manchester City, che a suo dire intaccano la parità tra le competizioni. “Lo scorso giugno abbiamo presentato un reclamo alla UEFA (e ai tribunali francesi) contro il PSG – dice Tebas -, che si aggiunge a quello che abbiamo presentato anche contro il Manchester City lo scorso aprile, perché capiamo che questi club violano continuamente le attuali normative sul fair play finanziario. Continuerò a lavorare per garantire il rispetto delle regole”.