Arabia, Egitto e Grecia puntano il Mondiale 2030

I Mondiali di calcio del 2030 potrebbero essere spalmati addirittura su tre continenti. Questo accadrebbe qualora la competizione fosse assegnata a una candidatura congiunta che sta prendendo corpo in vista…

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(Photo by Buda Mendes/Getty Images)

I Mondiali di calcio del 2030 potrebbero essere spalmati addirittura su tre continenti. Questo accadrebbe qualora la competizione fosse assegnata a una candidatura congiunta che sta prendendo corpo in vista del centenario del torneo e che comprende Grecia, Egitto e Arabia Saudita.

L’indiscrezione è stata riportata da alcuni media locali e, secondo quanto riportato da Il Messaggero, la FIFA non esclude questa ipotesi. Se venisse confermata la candidatura congiunta di questi tre Paesi, in caso di assegnazione si tratterebbe di una svolta perché, per la prima volta nella storia, il campionato si disputerebbe su tre continenti diversi: Europa, Africa e Asia.

L’edizione del 2030 può passare dunque alla storia, ma intanto nel libro dei record entrerà l’edizione del 2026, ripartita tra Messico, Stati Uniti e Canada, prima volta in tre Paesi. Il trend della FIFA è cominciato circa vent’anni fa con i Mondiali del 2002 che si sono svolti in Corea del Sud e Giappone, in cui si è sperimentata la gestione di coppia dell’evento.

Da allora, la divisione su più Paesi ha preso piede. Da un lato per coinvolgere il maggior numero di Nazioni ospitanti possibili e dall’altro nell’ottica di una divisione di costi sempre più alti per costruire infrastrutture e impianti sportivi. L’Italia fa scuola in tal senso con le Olimpiadi invernali del 2026, spalmate tra Milano e Cortina, che vedranno protagoniste due regioni diverse.

Per arrivare al risultato finale i faccia a faccia sono fondamentali, tanto che si sarebbe già tenuto un incontro tra i ministri della Gioventù e dello Sport di Egitto, Ashraf Sobhi, e Arabia Saudita, Abdulaziz bin Turki Al Saud, mentre è di luglio la firma del memorandum tra i ministri della Cultura saudita, Badr bin Abdullah bin Farhan Al Saud, e quello greco, Lina Mendoni, la quale è anche la responsabile del dicastero dello Sport ellenico.

Da tempo, del resto, l’Arabia Saudita punta a ospitare i Mondiali di calcio maschili, mossa con cui Salman vuole mostrare, fuori dai propri confini, il cammino di apertura del suo regno (anche se per la parità di genere, la libertà di parola e il rispetto dei diritti umani la strada è ancora lunga, a Riad come in Qatar).