Labriola (Ad TIM): «Accordo con DAZN miglior compromesso»

«Oggi l’approccio ai contenuti deve essere sempre più una logica di vendita e non di produzione o di esclusiva, che non è sostenibile. Abbiamo raggiunto il miglior compromesso possibile per…

TIM DAZN accordo
(Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)

«Oggi l’approccio ai contenuti deve essere sempre più una logica di vendita e non di produzione o di esclusiva, che non è sostenibile. Abbiamo raggiunto il miglior compromesso possibile per continuare a offrire il campionato di Serie A ai clienti di TimVision». Lo ha detto l’ad di Tim Pietro Labriola, intervistato dal Corriere della Sera.

«Tim è tra le principali aziende del Paese. Occupa oltre 42 mila persone. Ho accettato questo incarico perché sono convinto che il nostro settore abbia bisogno di una profonda trasformazione: qualsiasi problema è risolvibile, serve però un’analisi attenta di tutti gli aspetti. Il mio compito è contribuire a identificare le soluzioni».

«Titolo ai minimi storici? È una questione di fiducia, non di performance. Negli ultimi dieci anni Tim ha presentato sempre obiettivi che quasi mai sono stati raggiunti. Il mercato ora vuole vedere se riusciremo a rispettare le promesse trimestre dopo trimestre. Dai report degli analisti vedo che il piano è stato apprezzato ma per tornare a investire serve avere fiducia sull’execution del nostro progetto e sulla capacità di raggiungere questi risultati. Dobbiamo recuperare credibilità di fronte al mercato finanziario: negli ultimi dieci anni Tim ha centrato gli obiettivi solo 3 volte. Vogliamo essere i primi, in 10 anni a centrare anche i target del secondo esercizio. Abbiamo iniziato migliorando le guidance per il 2022 grazie ai risultati ottenuti esclusivamente sul mercato domestico».

«Come sarà la Tim del futuro? Non più verticalmente integrata e con il debito alle spalle. Svilupperemo il 5G e le nuove tecnologie e punteremo sul rapporto con i clienti. Tim deve recuperare competitività sul mercato consumer, oggi uno dei più complessi in Europa per via della guerra dei prezzi. Mise e Ministero dell’Innovazione hanno aperto un tavolo sulle Tlc, segno che non c’è un problema Tim ma di settore. Resta il fatto che dobbiamo aumentare la qualità dei servizi per famiglie e imprese: già oggi forniamo connettività e servizi cloud a tutti, siamo un interlocutore preferenziale e su questo dobbiamo capitalizzare. Il 60% dei ricavi Enterprise è contrattualizzato al 2025».