Non si spegne l’eco delle polemiche dopo le critiche ricevute dal Barcellona sulla situazione economica del club. Così Joan Laporta, presidente dei blaugrana, ha deciso di rispondere in maniera decisa alle critiche ricevute, in particolare dal Bayern Monaco, per l’acquisto di Lewndowski, ritenuta una spesa eccessiva per un club in difficoltà economiche, come il Barcellona.
“I nostri beni hanno un valore; i beni degli altri ne hanno un altro. Le parole di Nagelsmann? Quello che chiedo è che al Bayern guardino il loro conto corrente: hanno ricevuto soldi importanti per il trasferimento di Lewandowski. Chiedo agli altri di non immischiarsi in quello che facciamo noi e di preoccuparsi delle cose loro. Io rispetto tutti e non interferisco nell’economia degli altri”, ha detto il presidente del club catalano.
“Do al Bayern il beneficio del dubbio. Forse pensavano che non potessimo comprare Lewandowski ma non avevano misurato bene la forza del Barça. È solo ignoranza, mancanza di informazioni sul nostro club. Abbiamo già voltato pagina. Il Barça ha più di 120 anni di storia e ha beni di grande valore”, ha proseguito Laporta.
Il numero uno blaugrana ha poi spiegato che “Kessié e Christiansen sono arrivati a parametro zero. Poi Raphiha e Lewandowski in condizioni accettabili per il Barcellona. Raphina ha avuto più possibilità di noi, ma ha voluto venire”. E, riferendosi a Koundé, ha ricordato che “il suo club voleva cederlo a un club che gli faceva un’offerta migliore, ma il giocatore ha sopportato di venire al Barça. E anche i giocatori adeguano il loro stipendio alla dimensione della nostra struttura salariale. Se questo crea preoccupazione nei nostri concorrenti, significa che lo stiamo facendo bene”
“È vero che avrei voluto non vendere la percentuale dei diritti televisivi, ma la situazione era complicata e richiedeva coraggio e decisioni, perché il calcio non aspetta e i nostri tifosi meritano che un club come il Barça sia competitivo”, ha concluso Laporta.