La cerchia di oligarchi e non solo vicini al presidente della Russia Vladimir Putin continua ad essere un tema che attira le attenzioni dei media, in particolare dall’invasione dell’Ucraina da parte della stessa Russia. E tra i nomi della cerchia del capo di Stato russo è emerso anche quello di Serge De Pahlen, nobile francese di origine russa ed ex manager Fiat e soprattutto secondo marito di Margherita Agnelli, figlia dell’avvocato Giovanni Agnelli nonché madre (in primo matrimonio) di John, Lapo e Ginera Elkann oltre ai cinque figli insieme a De Phalen. Una storia di rapporti tesi quella tra i De Pahlen e gli Elkann, anche considerando che quattro dei cinque figli avuti da De Pahlen e Margherita Agnelli si sono schierati insieme alla madre nello scontro per la successione miliardaria di Gianni Agnelli e della vedova Marella Caracciolo, i cui unici eredi figurano proprio i tre fratelli Elkann, figli avuti da Margherita (figlia a sua volta di Marella) dal primo matrimonio con Alain Elkann.
Il nome di Serge De Pahlen è tornato tuttavia in auge in Francia in questi giorni. Come riportato da Le Parisien, infatti, al centro c’è il libro “Putin’s People”, uscito 2020 ad opera di Catherine Belton, giornalista britannica del Washington Post. Nel libro viene raccontata l’ascesa al potere di Vladimir Putin, e come molti dei suoi associati dai servizi di spionaggio ex sovietici abbiano raggiunto posizioni di ricchezza e influenza dopo che la vittoria al lavoro al Cremlino nel 1999.
Tuttavia, alcuni passaggi non sono piaciuti ad alcuni dei protagonisti del libro. Come spiegato dal quotidiano francese, i legali del 77enne Serge de Pahlen hanno inviato una lettera all’editore del libro in Francia, chiedendo di modificarne alcuni passaggi. Secondo gli avvocati, alcuni passaggi del libro possano “minare il suo onore e la sua considerazione”, secondo la lettera inviata dal suo avvocato. Il board dell’editore ha risposto alla missiva, chiedendo chiarimenti sulle richieste avanzate.
Una lettera che si è aggiunta a quelli di altre persone presenti nel libro, come Jean Goutchkoff, banchiere di Ginevra, e Gennady Timchenko, un uomo d’affari russo-finlandese che ha fondato Gunvor. I tre mittenti delle lettere ricevute dalla casa editrice avevano impugnato anche il titolo nella sua versione inglese, senza successo, cosa che potrebbe escludere la possibilità di un processo in Francia.
In Inghilterra, il libro era già stato modificato dopo le accuse di diffamazione nei confronti del testo da parte di Roman Abramovich, ormai ex proprietario del Chelsea. Gli avvocati di Abramovich avevano sostenuto in tribunale che il libro era diffamatorio, in quanto sosteneva che il magnate russo aveva comprato il Chelsea FC come un veicolo per corrompere l’Occidente, un passaggio che Abramovich ha sempre negato e ha ripetutamente definito come completamente falso. Il procedimento ha dato ragione ad Abramovich, con il libro che è stato modificato in nove passaggi ritenuti diffamatori, con scuse da parte di HarperCollins (editore originale del libro).
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