Alessio Romagnoli non è più un giocatore del Milan. Il difensore ha raggiunto un accordo con la Lazio per i prossimi cinque anni, con il trasferimento che è stato annunciato ufficialmente nella serata di ieri. Il centrale dice addio ai rossoneri dopo sette stagioni, condite dalla conquista di una Supercoppa italiana e di uno Scudetto, arrivato proprio allo “scadere”.
Con l’addio di Romagnoli si chiude ufficialmente anche il Milan di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Il centrale era l’unico calciatore rimasto tra quelli giunti in rossonero sotto la gestione Fininvest. Il giocatore fu acquistato per poco più di 25 milioni di euro dalla Roma nel 2015 e divenne capitano rossonero nel 2018, ruolo che manterrà per quattro stagioni.
Prima di Romagnoli, l’ultimo giocatore del Milan di Berlusconi a lasciare il club era stato Gianluigi Donnarumma. Esordiente con Sinisa Mihajlovic in panchina, l’estremo difensore si è successivamente affermato come titolare nel ruolo, rinnovando il proprio contratto sotto la gestione Yonghong Li, per poi trasferirsi a parametro zero al Paris Saint-Germain al termine della stagione 2020/21.
A questo punto, rimarrebbe il solo Davide Calabria come riferimento di un Milan del passato. Il laterale destro – che negli anni ha conquistato il posto da titolare – faceva parte del settore giovanile all’epoca e aveva esordito in Serie A nella stagione 2015/16, durante un Atalanta-Milan con Filippo Inzaghi in panchina.
La rosa rossonera era già stata comunque ampiamente rivoluzionata con il mercato che aveva preceduto la stagione 2017/18, quando Mirabelli e Fassone misero a segno ben undici colpi nella sessione di mercato estiva. Calciatori che sarebbero via via stati ceduti, con l’uscita di Franck Kessie a chiudere anche il mercato sotto la gestione Yonghong Li.