L’Opa della Roma si avvicina all’obiettivo delisting, con il rush finale nell’ultima settimana. La proprietà dei Friedkin è salita al 93,75%, con ulteriori 154.610 azioni che sono state consegnate nella giornata di oggi, ad un passo quindi dalla quota del 95%.
C’è quindi grande ottimismo in casa giallorossa per quanto riguarda il raggiungimento della quota del 95%, che porterà al delisting del titolo. Una scelta, quella di uscire dalla Borsa, che nasce dalla volontà di snellire i processi interni alla società: la quotazione, che oggi riguarda solo cinque squadre nei top campionati europeo oltre alla Roma (ovverosia Juventus, Lazio, Manchester United, Lione e Borussia Dortmund), viene ritenuta anacronistica.
Senza considerare che oggi restare in Borsa significa avere circa 7 milioni di euro annui di costi, oltre al tema del rapporto costo-opportunità di essere quotati: basti pensare al fatto che, nell’epoca del FPF, i competitor hanno i budget del club giallorosso in anticipo visti gli obblighi di comunicazione. Oppure al fatto che nell’epoca dell’intrattenimento anche in chiave calcistica, la Roma deve attendere tutti i passaggi obbligatori per la Consob prima di poter annunciare l’acquisto di un giocatore. Temi che tolgono tempo e risorse a quello che è il core business del club, ovverosia il campo: la Roma con il delisting punta a tornare ad avere il campo come unica priorità.
E l’obiettivo delisting, come detto, si avvicina sempre più. La proroga di una settimana della scadenza, con chiusura fissata quindi al prossimo venerdì, ha portato ad un rallentamento nei volumi negli ultimi due giorni, due giornate di studio di fatto, ma già da domani la società si aspetta una ulteriore accelerata, quando la proprietà dei Friedkin è scesa sotto le 8 milioni di azioni mancanti per raggiungere il 95%. Il giorno per chiudere, o avvicinarsi molto alla chiusura dell’Opa in chiave delisting, potrebbe essere giovedì, una che sarebbe stata indicata da diversi piccoli azionisti rilevanti del club giallorosso come giorno per cedere la propria quota corposa di azioni.
Un ultimo rush finale che riguarda da vicino anche i tanti piccoli azionisti che hanno già ceduto la propria quota per l’Opa: se infatti si dovesse arrrivare al 95%, scatterebbe anche il programma di loyalty per chi ha aderito all’Opa, attraverso cui si potrà usufruire di diversi vantaggi in base a tre diverse fasce: Assist Club (fino a 25.000 azioni vendute), Assist Club Plus (tra 25.000 e 180.000 azioni vendute) e Assist Club Platinum (oltre 180.000 azioni vendute).
Quali vantaggi ci saranno? Oltre a scontistica per il merchandising e accessi proritari per l’acquisto dei biglietti per il derby, tutti coloro che cederanno il 100% della propria attuale partecipazione potranno assistere una volta l’anno a un allenamento della squadra, ma soprattutto una volta l’anno potranno incontrare il Top Management per conoscere i programmi del club, in sostanza quello che viene ritenuto un passo avanti rispetto all’attuale situazione legata alle assemblee degli azionisti. Per le due fasce superiori, invece, ci sarà anche la possibilità di un evento riservato con l’allenatore della prima squadra, mentre solo per i ‘platinum’, vendendo tutte le proprie quote, si potrà una volta l’anno cenare con Dan e Ryan Friedkin.
Senza il raggiungimento del 95%, tuttavia, questo loyalty program lanciato contestualmente all’Opa non diventerebbe realtà, anche per chi ha già aderito all’Opa. Tuttavia, in casa giallorossa resta ottimismo sulla conclusione positiva dell’operazione. E se si dovesse, alla fine, andare anche oltre il 95%, sarebbe visto come un segnale di forte apprezzamento per lo sforzo fatto dalla proprietà e dalla società nel mettere in piedi un programma di questo tipo, che non ha precedenti.