A metà Opa, è ancora lontano l’obiettivo della proprietà Friedkin di arrivare al delisting del titolo della Roma dalla Borsa. A oltre 22 anni di distanza dalla quotazione, il club giallorosso ora punta ad uscire da Piazza Affari entro il prossimo agosto, con un progetto che passa anche da un loyalty program dedicato ai piccoli azionisti per convincerli a cedere le proprie quote, ma a due settimane dall’avvio dell’operazione resta ancora lontana dall’obiettivo.
Dopo aver raccolto del 3% del flottante del club nella fase di stake-building (delle ultime 40 offerte pubbliche solo tre hanno raggiunto l’obiettivo del 3% dello stake-building prima dei tempi necessari), salendo dall’86,8% iniziale fino a sfiorare il 90% con un investimento pari a circa 8,5 milioni di euro da parte della proprietà finora, nei giorni scorsi è partita ufficialmente l’Opa, lanciata a 0,43 euro ad azione sul rimanente 10,005%. L’obiettivo per i Friedkin è quello di raggiungere almeno il 95% del capitale per procedere al delisting: se non dovesse accadere, la strada sarebbe comunque quella del delisting, ma tramite un piano B.
Nella seconda settimana di Opa, sono state consegnate complessivamente circa il 7,4% delle azioni ancora flottanti e oggetto dell’Opa (4.662.076 azioni) pari a una quota dello 0,74% dell’intero capitale del club giallorosso, con un investimento finora di circa 2 milioni di euro (per un totale già speso, considerando lo stake-building, di poco più di 10,5 milioni di euro): i Friedkin al momento sono così saliti al 90,74% del capitale.
Quando mancano 10 giorni di contrattazioni al termine dell’Opa, restano ancora sul mercato 58.255.996 azioni, pari al 9,26% del capitale del club con un valore di 25,5 milioni di euro. Per raggiungere la soglia minima del 95%, dovranno essere consegnate 26.811.880 azioni, pari al 4,26% del capitale del club, con un valore di 11,5 milioni di euro.