Allarme materiali: rischio costi triplicati per San Siro

Il lungo percorso che dovrebbe portare Inter e Milan alla realizzazione di un nuovo stadio nell’area di San Siro vede un nuovo ostacolo per i club milanesi: i costi di…

Dibattito pubblico San Siro

Il lungo percorso che dovrebbe portare Inter e Milan alla realizzazione di un nuovo stadio nell’area di San Siro vede un nuovo ostacolo per i club milanesi: i costi di produzione. Lo sottolinea Il Sole 24 Ore, spiegando che a margine del convegno “Tecno Talks”, svoltosi a Napoli nella sede dell’azienda Tecno, il consigliere di amministrazione del Milan Massimo Ferrari ha lanciato l’allarme: il costo del progetto va rivisto.

Le cifre erano tra i 600 e i 700 milioni di euro per il solo impianto sportivo, ma l’intero intervento urbanistico di riqualificazione dell’intera area costa 1,2 miliardi. Con le materie prime esplose e l’inflazione che galoppa, i costi sono praticamente triplicati: si stima in pratica un totale di oltre 3 miliardi di euro.

Una grana in più per il sindaco Giuseppe Sala e il primo dossier che Gerry Cardinale di RedBird, il nuovo proprietario del Milan, rilevato dal fondo Elliott, dovrà affrontare. Riprende così quota l’idea che il Milan si faccia il suo stadio, di proprietà, a Sesto San Giovanni: suolo privato, zero vincoli architettonici e urbanistici, nessun accordo da trovare con il sindaco rendono più percorribile questa strada, che però lascerebbe il problema di uno stadio per l’Inter (con la quale bisognerebbe eventualmente imbastire un discorso per Sesto).

Lo stadio del Milan, da solo o in co-abitazione con i nerazzurri, interessa molto Ferrari: il manager è anche il direttore generale di WeBuild, il colosso italiano delle costruzioni nato dalla fusione tra Salini, Impregilo e Astaldi. Sport e infrastrutture vanno ormai a braccetto: i grandi fondi d’investimento mondiali stanno facendo rotta sul calcio italiano attratti proprio dall’opportunità immobiliare.

Quasi tutti i club di Serie A hanno bisogno di rifare o sistemare gli stadi, con un’ottica di sfruttamento commerciale e di ospitalità. Qui entra in gioco l’esperienza di WeBuild: il gruppo ha già realizzato gli avveniristici stadi per i Mondiali in Qatar. Nel caso di Sesto, peraltro, servirebbe anche un trasporto pubblico moderno, cosa che invece San Siro vanta (la linea M5 inaugurata nel 2015). Anche qui, però, WeBuild può fare da sponda: c’è già un progetto, finanziabile coi fondi Pnrr, per allungare proprio la metro M5 fino a Monza. E il medesimo gruppo romano sta già costruendo la M4 di Milano.

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