La Fina, Federazione Internazionale del nuoto, ha deciso di fare un passo avanti rispetto agli altri sport e punta sull’inclusività, aspetto che è ormai diventato fondamentale in molti ambiti. Nasce proprio con questo obiettivo l’idea di istituire nel nuoto una categoria aperta transgender, in cui potranno essere inseriti gli atleti transessuali.
Si punta così a garantire maggiore equità nelle gare, senza che possano esserci sportivi che possano trarre vantaggio rispetto agli avversari.
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Categoria aperta transgender – Una soluzione per chi sta effettuando un percorso di transizione
Il Comitato Olimpico Internazionale a fine 2021 si era espresso a favore di una nuova politica di inclusione di genere, che ha raccolto ora il 71,5% delle preferenze da parte dei membri del FINA nella votazione effettuata in un congresso ad hoc organizzato a margine dei Mondiali attualmente in corso a Budapest.
Cercare di puntare sull’eguaglianza diventa fondamentale affinché nessuno degli atleti possa sentirsi escluso: “Dobbiamo proteggere i diritti dei nostri atleti a competere, ma dobbiamo anche fare in modo che i nostri eventi siano all’insegna dell’equità, in particolar modo nelle categorie femminili – sono state le parole di Husain Al-Musallam presidente della Federazione internazionale -. La Fina accoglierà sempre ogni atleta. La creazione di una categoria aperta è per dare a tutti l’opportunità di competere al livello più alto. Sarà la prima federazione a farlo”.
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Riuscire a risolvere la situazione in questo sport era fondamentale dopo avere preso in esame il caso di Lia Thomas, la prima donna transgender conosciuta a vincere un titolo NCAA Division I, il nuoto universitario, nella classe femminile. La sua transizione è già successiva ai dodici anni.