I Friedkin alla chiusura della Borsa nella giornata di ieri sono saliti al 90% di quote della Roma, con un investimento complessivo pari a 8,5 milioni per acquistare circa 20 milioni azioni sul mercato ancor prima dell’inizio dell’Opa.
Restano ancora sul mercato circa 62,9 milioni di quote (pari al 10% delle azioni del club) per un controvalore pari a circa 27 milioni di euro. L’obiettivo della proprietà giallorossa è il controllo dell’intero pacchetto azionario, in subordine il raggiungimento della soglia del 95%, minimo indispensabile per il delisting, con l’Opa che dovrebbe partire ufficialmente a giugno, in attesa dell’approvazione da parte della Consob.
L’investimento complessivo della famiglia che detiene la proprietà del club giallorosso sta lentamente avviandosi verso i 600 milioni complessivi, come sottolinea l’edizione capitolina de La Gazzetta dello Sport. Agli 8,5 milioni investiti per le azioni vanno infatti sommati i 199 milioni di euro spesi per comprare la Roma ed i 370 immessi finora nel club per le esigenze di working capital.
Nel frattempo la Roma continua a lavorare anche sul fronte stadio. La proprietà giallorossa ha all’orizzonte nuovi incontri tecnici per quanto riguarda l’area di Pietralata. Stando al quotidiano, nei piani dei Friedkin ci sarebbe un impianto da 55/60mila posti, incastrato nell’area tra la stazione Tiburtina e l’ospedale Pertini, nel quadrante est della città. Nei dintorni parcheggi, un centro commerciale e alcune attività ricreative e ludiche dedicate al territorio, per coprire un’area di circa 120 ettari che in questo momento è in completo abbandono, ma che è pronta ad essere riqualificata proprio in funzione del nuovo stadio giallorosso.
Come detto, nei prossimi giorni dovrebbero esserci nuovi incontri tecnici, con una dead line fissata per il 2026. In quell’anno la Roma potrebbe finalmente avere a disposizione il suo nuovo impianto.