Chi è Giovanni Arvedi? Nessuno a Cremona scorderà tanto facilmente il 6 maggio 2022. La vittoria sul Como per 1-2 grazie alla doppietta di Di Carmine e la contemporanea sconfitta del Monza contro il Perugia hanno riportato la Cremonese in Serie A, dove il club lombardo mancava dal 1996.
Un successo targato Giovanni Arvedi che ha acquistato la società nel 2007, in uno dei momenti più bui della storia della Cremonese, riportandola nel massimo campionato italiano dopo 26 anni.
Chi è Giovanni Arvedi – Dalle prime aziende, all’Acciaieria fino alla Cremonese
Giovanni Arvedi, 84 anni oggi, nasce in una famiglia attiva nel commercio e nella lavorazione dei metalli originaria di Celentino, in Trentino, e trasferitasi a Cremona nel 1715. Nel 1963 comincia la sua carriera imprenditoriale fondando due aziende, una commerciale – Arvedi Commercio – e una produttiva – Ilta. Quest’ultima si dedica alla produzione di tubi saldati in acciaio al carbonio, e dal 1970 anche di tubi saldati di acciaio inossidabile. Impegnato in una continua ricerca nel settore dell’impiantistica legata alla produzione e alla lavorazione dell’acciaio, nel 1973 apre a Cremona l’Acciaieria Tubificio Arvedi, moderna miniacciaieria dedicata alla produzione di acciaio e tubi laminati a caldo.
Il punto di svolta è del 1992 quando entra in funzione il rivoluzionario progetto dell’Acciaieria Arvedi a Cremona che utilizza una tecnologia innovativa, basata su idee originali sorte ed elaborate da Giovanni Arvedi, per la produzione di laminati piani in acciaio. Dalla sua prima applicazione la tecnologia Arvedi viene costantemente affinata e sviluppata fino ad assumere un ruolo guida nel settore delle tecnologie siderurgiche.
Nel 2007 rileva l’Unione Sportiva Cremonese, in un momento di pesanti difficoltà economiche della società, affidandola a Emiliano Mondonico, e ne mantiene per 5 anni la presidenza. Nel 2011 realizza un centro sportivo per l’allenamento del settore giovanile grigiorosso. Ha successivamente lasciato i ruoli operativi, assumendo la carica di presidente onorario della società.
Chi è Giovanni Arvedi – I numeri del Gruppo Arvedi
Il “core business” del Gruppo Arvedi è costituito da attività siderurgiche primarie e di trasformazione, con volumi di oltre 4,3 milioni di tonnellate e un fatturato consolidato nel 2018 di circa 3,1 miliardi di euro, che danno impiego a oltre 3.600 persone, di cui oltre 2.400 in territorio cremonese.
Per quanto riguarda i numeri del 2020: «Al 31 dicembre – si legge in una nota del Gruppo – l’utile netto è stato superiore a 34,5 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 56,5 milioni del 2019. La redditività si è tuttavia mantenuta su livelli soddisfacenti, ben superiori a quelli dei maggiori competitori, nonostante l’impatto negativo sulla domanda dovuto alla chiusura di molte attività a seguito dell’emergenza sanitaria, che ha determinato una contrazione dei prezzi di vendita».
«I risultati confermano le caratteristiche di solidità del Gruppo, che per la sola Acciaieria Arvedi, principale controllata, ha investito circa 1,4 miliardi di euro tra il 2007 e il 2020. I ricavi del 2020 di Acciaieria Arvedi sono stati pari a € 1.710 milioni (€ 2.049 milioni nel 2019). La drastica riduzione del consumo di prodotti siderurgici, legata ad un contesto di mercato già poco brillante a inizio anno e impattato dal diffondersi della pandemia, ha negativamente influito sia sulle quantità, sia sui prezzi di vendita».
«Il margine operativo lordo, in percentuale sui ricavi, è stato pari all’8,2 per cento rispetto al 9,9 del 2019. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 era pari a € 460 milioni (€ 342 milioni nel 2019): l’incremento è conseguente alle azioni di sostegno alla filiera, quali le maggiori dilazioni di pagamento concesse alla clientela e il mantenimento di tutti gli impegni in scadenza».