Gravina: «Decreto crescita? Sono per soppressione totale»

«Ho una posizione più estremista, sono per la soppressione totale del decreto». Lo ha dichiarato il presidente della FIGC Gabriele Gravina in merito al Decreto Crescito. La posizione del numero…

Gravina incontro Regioni
(Foto: Paolo Bruno/Getty Images)

«Ho una posizione più estremista, sono per la soppressione totale del decreto». Lo ha dichiarato il presidente della FIGC Gabriele Gravina in merito al Decreto Crescito. La posizione del numero uno della Federcalcio si discosta da quella del senatore Nannicini il quale aveva proposto il mantenimento dei vantaggi fiscali solo per gli ingaggi superiori ai due milioni di euro.

Già lo scorso 8 aprile il presidente della FIGC aveva parlato della necessità di modificare il decreto: “Leggo che la politica si interessa molto al calcio italiano, ma al di là delle pacche sulle spalle dopo l’11 luglio (data della vittoria agli Europei, ndr) ci farebbe piacere qualche provvedimento coerente con lo sviluppo del calcio italiano. La norma del decreto crescita dobbiamo calarla nella realtà del mondo del calcio”. Ora il suo pensiero si è estremizzato, arrivando a sostenere la necessità di sopprimere il decreto.

Nella giornata di ieri Gravina, al termine del consiglio federale, è tornato a parlare anche del tema delle plusvalenze, dopo che il processo si è concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati.

Il numero uno della Federcalcio ha dichiarato: «È quello che continuo a dire da tre anni: se trasformiamo tutto quello che è indagine conoscitiva in indagine che forse non ha elementi oggettivi facciamo fatica. L’unico elemento, ed è una proposta politica che porterò a maggio, è che nell’ambito della valutazione del rapporto tra ricavi e costo del lavoro allargato non si terrà conto delle plusvalenze».