Concluse le elezioni in Francia, Vincent Bolloré – con la sua Vivendi – può dare il via a una nuova era di investimenti europei. Tra i Paesi monitorati con attenzione c’è soprattutto l’Italia. Presentando i conti del gruppo in netto miglioramento, il figlio Yannick in occasione dell’assemblea ha tenuto a precisare: «Vivendi ha ottenuto risultati importanti in Europa negli ultimi anni: soprattutto in Italia, dove è stato regolato il conflitto con Mediaset e la situazione su Tim sembra essersi normalizzata, dopo i problemi causati qualche anno fa dal fondo Elliott».
Un concetto ribadito da Arnaud de Puyfontaine, presidente del gruppo e AD di Vivendi, il quale ha assicurato che la società «resta determinata a svolgere il suo ruolo di azionista industriale di lungo termine». In particolare, secondo quanto riportato da La Verità, sul lato servizi i francesi intravedono un enorme potenziale di crescita sul tema TimVision e DAZN.
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Non è un segreto che Vivendi punti il colosso Sky e in Italia l’operazione sarebbe come si dice in gergo tecnico win-win. L’addio all’esclusiva tra DAZN e TIM, al di là dei 100 milioni accantonati, aprirebbe le porte a una riorganizzazione con Sky e a quel punto il calcio sarebbe il volano per le prossime mosse francesi. Puntare a Sky e avere una fetta di TIM permetterebbe al finanziere bretone di scalare il settore dei contenuti tv compreso il calcio. D’altronde farebbe leva su Canal plus e sul comparto satellitare.
L’operazione per andare in porto avrebbe comunque bisogno di non trovare paletti politici, il contrario di quanto è avvenuto negli ultimi due anni non solo in Italia ma anche in Spagna. A Madrid il gruppo bretone ha puntato sul quotidiano El País dove però ha trovato qualche ostacolo sul percorso di crescita nelle quote. Ad esempio, il fondo attivista Amber capital che ha impugnato il suo 29%. Una battaglia che potrebbe spingere Bolloré a nuovi investimenti nel nostro Paese.