Milan-Investcorp, rush finale: possibile intesa in settimana

E’ iniziata una settimana decisiva per la trattativa che riguarda la cessione del Milan. Secondo quando riportato da Il Sole 24 Ore, se tutto andrà come previsto una firma per…

Elliott offerta minoranza United
Il numero uno del fondo Elliott, Paul Singer (Foto: Thos Robinson/Getty Images for New York Times)

E’ iniziata una settimana decisiva per la trattativa che riguarda la cessione del Milan. Secondo quando riportato da Il Sole 24 Ore, se tutto andrà come previsto una firma per il passaggio del club rossonero a Investcorp – fondo con sede in Bahrein – potrebbe già arrivare il prossimo venerdì 29 aprile.

La valutazione della società dovrebbe aggirarsi intorno agli 1,1 miliardi di euro, cifra con la quale Investcorp punta a diventare il nuovo proprietario del Milan. L’affare dovrebbe prevedere inoltre, in aggiunta a cospicue risorse proprie, anche una linea di prestiti sindacati.

Come noto, nell’affare il fondo Elliott è affiancato da Bank of America Merrill Lynch e JPMorgan, con quest’ultima che potrebbe agire con il ruolo di finanziatore della possibile operazione. Dall’altro lato, Investcorp ha trovato in Goldman Sachs il proprio advisor. Lo studio legale coinvolto è invece Gattai, Minoli, Partners.

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Resta da capire se per l’affare saranno utilizzate risorse di fondi già esistenti oppure se verrà creato un veicolo apposito tramite gli impegni finanziari di alcuni sottoscrittori storici del gruppo del Bahrain, tra i quali il fondo sovrano di Abu Dhabi, Mubadala. Potrebbe essere lanciata, a tal proposito, una società veicolo con una struttura di cosiddetto “permanent capital”, cioè investimenti che hanno un orizzonte temporale più ampio e paziente: di solito attorno ai 10 anni e oltre.

Investcorp sembra convinta che su un arco temporale ampio (quindi una decina di anni) sia possibile attuare un progetto di crescita, aumentando il valore del club rossonero. Uno dei volani potrebbe essere quello immobiliare. Investcorp ha infatti inserito l’Italia (con Regno Unito, Germania e Olanda) tra i Paesi europei preferiti per un altro filone dei suoi investimenti, quello appunto del real estate. E in tal senso, il progetto per il nuovo stadio sembra inserirsi alla perfezione nel contesto.