Indagine Juve, sei ore dai pm per Bonucci, Chiellini e Cuadrado

Neanche il tempo di smaltire la sconfitta con l’Inter, che nella giornata di ieri altri calciatori della Juventus sono stati ascoltati nell’ambito dell’indagine sulla cosiddetta “manovra stipendi” del club bianconero….

Juventus tesi difensiva

Neanche il tempo di smaltire la sconfitta con l’Inter, che nella giornata di ieri altri calciatori della Juventus sono stati ascoltati nell’ambito dell’indagine sulla cosiddetta “manovra stipendi” del club bianconero. Ogni audizione è durata un paio d’ore e ha coinvolto prima Cuadrado, poi Chiellini e Bonucci. Verbali secretati, ma per l’accusa i colloqui sono stati utili e proficui.

La scorsa settimana – ricorda La Gazzetta dello Sport – erano già stati ascoltati Dybala, Bernardeschi e Alex Sandro. L’obiettivo è noto: cercare di ricostruire l’accordo sul differimento degli stipendi per le stagioni 2019/20 e 2020/21, su cui il pool della Procura di Torino, composto da Ciro Santoriello, Mario Bendoni e l’aggiunto Marco Gianoglio, sta indagando nell’ambito dell’inchiesta Prisma. L’accusa è di false comunicazioni per le società quotate in borsa ed emissioni di fatture per operazioni inesistenti.

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Per i magistrati l’irregolarità sarebbe nel non aver registrato nello stesso bilancio, quello del 2019/20, non solo il taglio degli stipendi dei calciatori, ma anche il debito già contratto con i giocatori. Più nebulosa, invece, la situazione legata alla stagione successiva, quando la Juve avrebbe chiesto la dilazione di altre mensilità (probabilmente quattro), ma con intese individuali, suggellate da scritture private.

Alcune sono state trovate, altre risultano essere state distrutte dopo aver esaurito la funzione di garanzia e non tutte sarebbero state regolarmente registrate in Lega. I pm stanno cercando di fare chiarezza anche sulle modalità di restituzione: in alcuni casi gli stipendi sarebbero ricomparsi come bonus o spalmati sull’intera durata del contratto. Per l’accusa si tratterebbe di una nuova contestazione dello stesso reato, il falso in bilancio.

I giocatori in questi giorni avrebbero confermato la tesi dei pm, ovvero che l’accordo per il taglio e la restituzione siano avvenuti in simultanea. Ora toccherà al consulente economico Enrico Stasi analizzare tutto il materiale acquisito nelle tre perquisizioni e compararlo con i bilanci della Juventus, per appurare che se ci sono state delle irregolarità.