Da Torino a Palermo, a distanza di quattro anni e mezzo l’attaccante della Macedonia del Nord Aleksandar Trajkovski è tornato l’incubo della Nazionale italiana di calcio, per la seconda volta consecutiva fuori dai Mondiali (nel 2018 in Russia e quest’anno in Qatar).
Nel 2017, nella penultima sfida della fase di qualificazione al Mondiale russo, l’attaccante macedone pareggiò al 77’ il gol del vantaggio messo a segno da Giorgio Chiellini, certificando in maniera matematica il primo posto nel girone della Spagna e la conseguente ammissione ai playoff per gli Azzurri dell’allora tecnico Giampiero Ventura.
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Un risultato che sarebbe maturato molto probabilmente in ogni caso, dato che la Spagna si dimostrò nettamente superiore alle avversarie nel girone, Italia compresa. Gli Azzurri furono sconfitti con un netto 3-0 nel match di ritorno, dopo aver strappato un pareggio nella gara di andata. Poi ci pensò la Svezia a fare il resto.
Ieri sera invece l’ex Palermo, in quella che è stata per quattro anni la sua “casa”, si è trasformato direttamente nell’incaricato di una vera e propria esecuzione dell’Italia di Roberto Mancini. Trajkovski ha infranto tutte le speranze degli italiani al minuto 92’, quando ha lasciato partire un diagonale destro da fuori area su cui Donnarumma non è riuscito ad intervenire.
Un gol neanche troppo diverso da quello che realizzò cinque anni fa contro Buffon, trafitto esattamente nello stesso angolo ma dall’interno d’area di rigore. La Macedonia può continuare così a sognare una prima storica qualificazione ai Mondiali (affronterà il Portogallo nello spareggio decisivo), l’Italia invece sarà costretta per altri 4 anni a portarsi addosso il peso di una disfatta.