Stop alle esportazioni di beni di lusso, sospensione da Fmi e Banca mondiale, revoca delle condizioni speciali riconosciute al WTO: sono alcune delle sanzioni che l’Unione europea intende adottare domani secondo quanto annunciato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
Le misure sanzionatorie ricalcano quelle già annunciate da Washington e verranno prese in coordinamento con tutti i Paesi del G7. Il congelamento della posizione di Mosca presso Fmi, Banca mondiale e simili impedirà a Mosca di ricevere prestiti o altre forme di finanziamento. Si allungherà la black list degli oligarchi vicini a Putin soggetti a blocco dei beni e altre misure, una lista che si allargherà anche ai familiari. A queste persone sarà anche impedito aggirare le sanzioni attraverso criptovalute o asset analoghi.
Sarà poi vietata l’importazione di beni in ferro e acciaio dalla Federazione russa e verrà proposta l’adozione di un divieto generalizzato sui nuovi investimenti in Russia nel settore energetico, un divieto che si applicherà anche ai trasferimenti di tecnologia, ai servizi finanziari, e alla produzione.
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«Domani adotteremo un quarto pacchetto di sanzioni. Negheremo alla Russia lo status di nazione più favorita nei nostri mercati. Ciò annullerà importanti vantaggi di cui gode la Russia in quanto membro del WTO. Le aziende russe non riceveranno più un trattamento privilegiato nelle nostre economie», ha commentato Ursula von der Leyen, presentando il quarto pacchetto di sanzioni adottato con il G7.
«Lavoreremo anche per sospendere i diritti di appartenenza della Russia alle principali istituzioni finanziarie multilaterali, tra cui il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale. Faremo in modo che la Russia non possa ottenere finanziamenti, prestiti o altri vantaggi da queste istituzioni. Perchè la Russia non può violare gravemente il diritto internazionale e, allo stesso tempo, aspettarsi di beneficiare dei privilegi di far parte dell’ordine economico internazionale», ha aggiunto von der Leyen.
Inoltre, «proporremo un ampio divieto di nuovi investimenti europei nel settore energetico russo. Perchè non dovremmo alimentare la dipendenza energetica che vogliamo lasciarci alle spalle. Questo divieto riguarderà tutti gli investimenti, i trasferimenti di tecnologia, i servizi finanziari, per l’esplorazione e la produzione di energia, e quindi avrà un grande impatto su Putin».
Per non rendere vane le sanzioni messe in atto, «ci stiamo assicurando che lo Stato russo e le sue elite non possano utilizzare criptovalute per aggirare le sanzioni. Fermeremo il gruppo vicino a Putin e agli artefici della sua guerra dall’utilizzare questi beni per crescere e trasferire la propria ricchezza».
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