Il calcio africano vuole continuare nella sua crescita. Domenica sera è terminata la Coppa d’Africa, competizione che ha visto trionfare il Senegal ai calci di rigore ai danni dell’Egitto. Nei prossimi quattro mesi si incontreranno i club più prestigiosi del continente per discutere della possibilità della superlega africana, un progetto che ripercorrerebbe le orme di quella europea ma con un terreno molto più fertile.
Uno dei sostenitori di questo progetto è il presidente della FIFA Gianni Infantino, spinto dal suo desiderio di vedere giocare a calcio in qualsiasi posto del mondo. «Non sarà una lega esclusiva, ci saranno promozioni e retrocessioni», ha affermato il numero uno del calcio mondiale per stroncare sul nascere le polemiche che affossarono il progetto europeo.
«È un progetto eccitante, la Caf (equivalente della Uefa in Africa, ndr) crede che sia un progetto rivoluzionario – ha detto alla Bbc Amr Shaheen, ad dell’Al-Ahly, club egiziano che attualmente sta svolgendo il Mondiale per Club –. Ci sono molti aspetti da analizzare e abbiamo bisogno di tempo per capire come potrebbero essere sviluppati».
Come riportato da Repubblica, il torneo potrebbe partire già nel 2023, e la formula prevedrebbe una divisione del continente in tre gironi: Nord, Centro-Ovest e Sud-Est. Ogni girone sarà composto dalle 8 squadre migliori della zona. In seguito prenderà il via la fase ad eliminazione diretta. Tra i requisiti richiesti ai club che aspirano a partecipare la creazione di un settore giovanile ben strutturato e di una squadra femminile. La Superlega non andrebbe a sostituire le competizioni già esistenti, ma si aggiungerebbe alla Champions League e alla Confederation Cup.
Secondo una stima della Fifa, la Superlega africana potrebbe generare introiti per 200 milioni di dollari. Uno degli ostacoli più grandi per l’organizzazione dell’evento sono i costi degli spostamenti delle squadre da una parte all’altra del continente. A cercare accordi con le compagnie aeree, oltre che con sponsor di varia natura, è il presidente della Caf, Patrice Motsepe, il miliardario su cui Infantino sta puntando per chiudere i giochi. «La Fifa porta una grande esperienza in termini di gestione della migliore competizione al mondo, il Mondiale. Vogliamo che la Superlega africana – ha affermato – sia di livello mondiale e capace di competere con i tornei più prestigiosi per qualità del calcio, risorse, infrastrutture, arbitri, stadi. Con Infantino abbiamo avuto discussioni entusiasmanti con alcune tra le più grandi compagnie televisive. Vogliamo che i presidenti dei club facciano parte di questo processo di consultazione per darci consigli sulla ristrutturazione dei calendari delle varie competizioni».