Tavares striglia l'Ue sull'auto elettrica: «I ceti medi non potranno comprarla»

«Tagliare fuori i ceti medi con prezzi più alti? Il rischio c’è, se non riduciamo i costi. Ma sono anche le nuove tecnologie a far salire i prezzi, in particolare…

Stellantis chiusure impianti auto

«Tagliare fuori i ceti medi con prezzi più alti? Il rischio c’è, se non riduciamo i costi. Ma sono anche le nuove tecnologie a far salire i prezzi, in particolare quelle elettriche, che sono del 50% più costose di quelle dei motori termici. Rispettiamo le leggi e quindi combatteremo per essere i migliori con i fattori che ci vengono dati, o imposti. Ma l’elettrificazione è una tecnologia scelta dai politici, non dall’industria. C’erano modi più economici e veloci di ridurre le emissioni. È una scelta politica». Carlos Tavares, ad di Stellantis, in un’intervista al Corriere della Sera mette così nel mirino le scelte della Commissione Ue sul tema delle auto elettriche.

«La nostra battaglia ora è volta a limitare l’impatto dei costi supplementari del 50% dell’auto elettrica. Significa avere in 5 anni aumenti di produttività del 10% all’anno, mentre l’industria automobilistica in Europa raggiunge di norma tra il 2 e il 3%. Vedremo tra qualche anno quali produttori saranno sopravvissuti e quali no. Tra 10 o 15 anni conosceremo anche i risultati reali dell’elettrificazione nella riduzione delle emissioni. Per dirla semplice, non guardare l’intero ciclo di vita delle auto elettriche è riduttivo. Non va perso di vista che ci saranno conseguenze sociali e rischiamo di perdere la classe media, che non potrà più comprare auto. Quindi è presto per dire se l’approccio Ue è ragionevole», ha proseguito Tavares.

«La questione è l’approccio globale alla qualità ambientale dell’elettricità consumata, e noto che di fatto ciò rimette l’energia nucleare nell’agenda ad opera degli ambientalisti. Dobbiamo anche parlare dell’impronta di Co2 delle batterie. Con il mix energetico dell’Europa, un veicolo elettrico deve per correre 70.000 chilometri prima di compensare l’impronta di Co2 creata dalla fabbricazione della batteria. Solo a quel punto inizia ad allargare il divario con un veicolo ibrido leggero. E un veicolo ibrido leggero costa la metà».

«Bisognerebbe che gli incentivi fossero mantenuti almeno fino al 2025. Ma non credo che i governi potranno continuare a sovvenzionare la vendita di veicoli elettrici ai livelli attuali. Quindi torniamo al rischio sociale. È la brutalità del cambiamento che crea i rischi sociali», ha concluso l’ad di Stellantis.