Il ministero della Salute ha dato il via libera al protocollo “salva campionati”. È stata pubblicata nella serata di ieri la circolare che prevede che le ASL potranno bloccare il gruppo squadra qualora si superi il limite del 35% di componenti positivi al Coronavirus (su una rosa di 25 calciatori). Il provvedimento varrà per tutto il livello professionistico e per i massimi campionati dilettantistici.
Via libera – sottolinea la Gazzetta dello Sport – anche per il protocollo “Return to play” per il ritorno all’attività agonistica dopo il Covid preparato dalla Federazione Medico-Sportiva guidata da Maurizio Casasco. Il nuovo protocollo riduce gli esami sanitari per il ritorno all’attività. Queste sono le conclusioni in relazione alla situazione epidemiologica attuale:
- Gli atleti con malattia e guarigione da Sars-Cov-2 accertata vengono distinti in: malati asintomatici, con malattia lieve o moderata (ricovero ospedaliero), e casi gravi;
- I malati asintomatici vengono a loro volta distinti in base all’età (under/over 40), alla presenza o meno di fattori di rischio (diabete, ipertensione, ipercolesterolemia) e al completamento dell’iter vaccinale, riducendo il numero degli esami previsti per il rientro all’attività per i soggetti under 40 e senza particolari rischi. Per tutti gli altri invece, oltre a visita ed ECG basale, si raccomandano ulteriori approfondimenti, tra cui il test da sforzo con monitoraggio elettrocardiografico continuo, non prima di un determinato lasso di tempo dal riscontro dell’infezione, anche questo legato all’anamnesi del paziente;
- Più severo invece il controllo sugli atleti al rientro da malattia sintomatica moderata o grave, per cui vengono disposti oltre agli accertamenti di base, anche esame spirometrico ed esami ematochimici, oltre ad eventuale visita specialistica di riferimento.
Nessuna novità invece (almeno per il momento) sulla deroga per le squadre che provengono dall’esterno per giocare in Italia e che prossimamente (tra Liverpool e Villarreal in Champions e Macedonia del Nord per i playoff verso Qatar 2022) si troveranno a fare i conti con la normativa. Per dormire in albergo gli atleti dovranno avere il Green pass rafforzato, cioè essere vaccinati o guariti dal Covid.