Dalla Premier alla Bundes, la situazione stadi all'estero

La Serie A è stata costretta a cedere di fronte all’aumento dei contagi. Per scongiurare lo stop del campionato, i club hanno optato per una ulteriore limitazione della capienza negli…

Capienza stadi europei
(Foto: ADRIAN DENNIS/AFP via Getty Images)

La Serie A è stata costretta a cedere di fronte all’aumento dei contagi. Per scongiurare lo stop del campionato, i club hanno optato per una ulteriore limitazione della capienza negli impianti, portando il tetto massimo degli spettatori a 5.000 per almeno due partite, a cominciare dalla giornata che si svolgerà il 15-16 gennaio.

Capienza stadi europei – La Premier senza limitazioni

Ma com’è attualmente la situazione negli altri maggiori campionati europei? In Premier League non c’è limitazione di capienza. I tifosi – scrive La Gazzetta dello Sport – devono però essere muniti della certificazione di avvenuta vaccinazione (tipo Green pass) o devono esibire un test antigenico negativo effettuato nelle 48 ore precedenti all’evento. Prima di andare allo stadio devono registrarsi sul sito web del proprio club, ma i controlli allo stadio sono effettuati a campione. La mascherina è obbligatoria nelle aree chiuse.

Passando alla Liga spagnola, dopo diversi mesi al 100% il 29 dicembre il Ministero della Sanità ha ridotto l’affluenza degli impianti all’aperto al 75% (e dei palazzetti al 50%). Con il nuovo anno e l’incedere dei contagi anche la Spagna è tornata indietro tagliando di un 25% le presenze sugli spalti.

Capienza stadi europei – In Germania tutto chiuso

In Ligue 1, invece, la situazione è come quella che si appresta a vivere la Serie A. Massimo 5.000 persone, e per ora resta in vigore la linea dura contro l’ondata di contagi. Nell’ambito dell’iter di approvazione del nuovo super green pass, è stato però adottato dai deputati un emendamento che permette un accesso in proporzione alla capacità dello stadio in questione.

Infine, la Bundesliga. In Germania c’è la situazione più complicata: porte chiuse dallo scorso 28 dicembre. Anche il nuovo cancelliere Olaf Scholz si è comportato come Angela Merkel e già prima di Natale aveva annunciato la misura, che vale per tutte le regioni, ma già prima della scelta governativa, alcuni presidenti regionali avevano chiuso gli impianti.